COMUNICATO 5
5 settembre 2000

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SCHEDE AZZURRI:
Alessandra
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Riccardo
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Vela:Olimpiadi di SYDNEY - WINDSURF maschile e femminile

sydneyisaf.gif (4948 byte)SENSINI E GIORDANO, "una grande partita a scacchi"
Il windsurf sarà la classe velica più rappresentata (subito dopo la classe Laser con 49 nazioni al via) a Sydney, con 40 atleti in rappresentanza di 40 nazioni, fra gli uomini e 28 fra le donne.

Una difficoltà in più sulla strada che porta al podio per Riccardo Giordano e Alessandra Sensini. Il windsurf sarà infatti la classe velica più rappresentata (subito dopo la classe Laser con 49 nazioni al via) a Sydney, con gli atleti di ben 40 nazioni, fra gli uomini e 28 fra le donne, che faranno di tutto per trasformare in realtà il sogno olimpico. A rendere ancora più imprevedibile ogni pronostico le novità introdotte rispetto ad Atlanta ’96. Allora fu il comitato organizzatore a fornire le attrezzature, che furono assegnate per sorteggio. Quest’anno, invece, ogni atleta dovrà portarsi la sua attrezzatura. Questo vuol dire che gran parte della corsa al podio si giocherà al momento della scelta dei materiali. Le tavole sono le Mistral One Design, ma peso ed equilibratura possono variare comunque tantissimo (anche se prima di ogni regata sarà effettuato il controllo di stazza). Le attrezzature, per regolamento, devono essere tutte uguali, ma si sa che negli ultimi 4 anni ci sono stati tantissimi cambiamenti (rigidità della tavola e dell’albero, realizzazione della vela, cime ultra leggere, derive più o meno pesanti, rigide e più o meno resistenti) che hanno contributo all’evoluzione generale dell’intero movimento. I regatanti impegnati in gara devono essere obbligatoriamente degli atleti completi esperti di tecnica e tattica: tecnici, al momento della scelta dei materiali e l'assemblamento di essi (armamento) come un pilota di Formula 1 che mette a punto la vettura, tattici, al momento di stabilire la strategia di gara, in base al vento, mare, correnti e agli avversari, e atleti in perfetta forma psico-fisica, per gestire al meglio i picchi che raggiunge il cuore nelle fasi concitate del pumping. "E’ come giocare una partita a scacchi, ma contro 40 avversari – sostiene Giordano – Per certi versi è anche più massacrante, perché devi studiare le mosse degli avversari per cercare di arrivare primo, e rimanerci. Negli scacchi, invece, giochi solo contro una persona, stai seduto in poltrona, e fino alla fine puoi ancora ribaltare l’esito della partita. A Sydney, invece, tutto sarà in perfetto equilibrio fino alla fine, perché basta una piccola distrazione per compromettere tutto". In situazioni di vento forte, come capita sovente da quelle parti, può anche capitare che si spezzi la deriva. Con il nuovo regolamento, considerato che ognuno si sceglie la sua attrezzatura, non esiste più l’assegnazione del punteggio medio in caso di ritiro per danni tecnici e allo sfortunato atleta viene assegnata l’ultima posizione. In pratica basta poco per abbandonare la corsa al podio. Riccardo Giordano lo sa benissimo e anche per questo ha fatto di tutto per raggiungere l’Australia prima possibile. La baia di Sydney la conosce a mena dito, così come i venti che scendono dalle colline e s’inseguono nel golfo, cambiando continuamente direzione.

La Vela azzurra a Sydney 2000
Generalità e informazioni varie
Curriculum atleti
Staff tecnico
Calendario delle regate
Storia della vela alle Olimpiadi
Storia della vela italiana alle Olimpiadi
Medagliere olimpico della vela
Alessandra Sensini medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta 1996
Grazie al windsurf la vela azzurra ha conquistato a S
avannha una medaglia dopo ben 12 anni la prima nella storia della vela italiana ad essere vinta da una donna