11 novembre 2004


 

 

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SPIAGGIA DI MONDELLO

VIZIO DI FORMA? ECCESSO DI POTERE?...
ILLEGITTIMA LA CONCESSIONE SULLA SPIAGGIA DI MONDELLO

Il TAR della Sicilia con una sentenza emessa a febbraio e depositata il 21 giugno 2004 ha sancito di fatto lo stato di illegalità in cui versa già da ben quattordici anni la spiaggia di Mondello. Accettando il ricorso presentato dal Comune di Palermo nel 1990, i giudici amministrativi hanno riconosciuto illegittima la proroga della concessione alla società Italo Belga da parte della Capitaneria di Porto di Palermo e dell’Assessorato Regionale al Territorio.

di Kristian Guttadauro e Alessandro Costanzo Matta


 Nella foto, estate 2004 una parziale veduta dello stabilimento balneare di Mondello (altre foto...)

Esiste un vento capace di far volare un passero e al tempo stesso di fermare un’aquila. E’ fatto di burocrazia e giochi di potere. E mentre c’è chi vola in alto senza le debite autorizzazioni, il Comune di Palermo si trova da 14 anni con le ali tarpate nella gabbia di una situazione divenuta ormai anomala ed insostenibile. 
Una situazione che interessa la spiaggia di Mondello e che non può più rimanere insabbiata sotto quella cortina di silenzio che l’ha nascosta per un lasso di tempo davvero troppo lungo.

Dopo anni d'interessamento da parte di semplici cittadini, associazioni ed ambientalisti, è arrivato un secondo importante momento, dopo la decisione del sindaco di Palermo Diego Cammarata di abbattere la cancellata di Mondello nel novembre del 2003. Anzi, forse questo riconoscimento di un’azione di legalità del Comune di Palermo fondata su reali presupposti e motivazioni è oggi, se vogliamo, ancora più importante ed allo stesso tempo drammaticamente scandaloso.
E’ la riprova di quanto parte della società siciliana sia ancora ben lontana da quella data che i nostri calendari attualmente riportano come anno 2004, perché quello che è successo negli ultimi anni a Mondello, perla del litorale palermitano, ha a che vedere con il più oscurantista medio evo che con il democratico e moderno terzo millennio.

Come pubblicato dal Giornale di Sicilia del 9 novembre e successivamente il 10 novembre da Repubblica, con la sentenza del 5 febbraio scorso, registrata il 21 giugno, il T.A.R. della Sicilia ha di fatto accolto il ricorso che nel lontano 1990 il Comune di Palermo della Giunta Orlando presentò per contestare le procedure con cui era stata scelta un anno prima la Società Italo-Belga nell’assegnazione della nuova concessione di tutta la spiaggia (scaduta la prima dopo 99 anni). 

Quando, infatti, il litorale della borgata marinara si ritrovò finalmente ad un passo dalla libertà, ecco cadere pesante la mano di una burocrazia viziata e di giochi di potere che volevano ben altro, richiudendo a doppia mandata la serratura del “forziere" di Mondello, un tesoro troppo importante per essere di tutti…

La SENTENZA DEL TAR N.1125/04R.Sent.  - che ha penalizzato l'Immobiliare Italo Belga di Mondello.

I FATTI

Nel 1990, non un soggetto privato, ma un ente pubblico quale il Comune di Palermo, ha presentato un ricorso (N°232/1990) contro il Ministero della Marina Mercantile, la Regione Siciliana, l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, la Capitaneria di Porto di Palermo e nei confronti della Società Mondello Immobiliare Italo Belga “PER L’ANNULLAMENTO, PREVIA SOSPENSIONE dei provvedimenti di concessione alla Società Mondello Immobiliare Italo Belga del litorale Mondello – Valdesi, della nota n. 26460 del 16/11/89 dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale”.

Alla fine dell’estate del 1989, infatti, la concessione della spiaggia di Mondello in favore della Società Italo Belga sta per scadere e così Il Comune di Palermo, conscio dell’importanza dell’evento, l’8 settembre 1989 presenta domanda, sia alla Capitaneria di Porto che all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, per il rilascio della concessione demaniale marittima per destinare ad un uso collettivo il litorale di Mondello-Valdesi, in chiara antitesi alla linea di sfruttamento imprenditoriale condotta dalla gestione privata.

Tuttavia il 25 agosto la Capitaneria di Porto di Palermo aveva già stipulato un "atto di concessione demaniale marittima provvisoria", mentre già nel 1988 l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente aveva autorizzato la Capitaneria di Porto ad iniziare le pratiche per la concessione pluriennale della spiaggia di Mondello alla stessa società concessionaria senza tener conto della legittima richiesta degli amministratori cittadini né di gara pubblica.
A questo punto il Comune di Palermo si è rivolto direttamente al massimo Tribunale Amministrativo Regionale che con questa sentenza rischia (dopo 14 anni) di fare esplodere un autentico caso che fino ad oggi è rimasto letteralmente insabbiato su questa spiaggia tanto bella quanto contesa, contando soprattutto su un silenzio-assenso da parte delle maggiori istituzioni coinvolte, che lascia davvero interdetti.

Secondo il TAR, infatti, Capitaneria di Porto e Assessorato regionale al Territorio e Ambiente sembra abbiano agito scorrettamente, rilevando finanche "un eccesso di potere" da parte dei due Enti perché la proroga di una concessione in scadenza spetta in via preferenziale al vecchio concessionario solo quando esistono particolari motivazioni o, addirittura, quando è la legge a disporlo, ma nel caso di Mondello non vi era secondo il Tribunale Amministrativo nessun presupposto per far ignorare tutte le altre candidature di gestione per favorire solo l’Immobiliare Italo-Belga.
Un provvedimento inequivocabile, formulato su basi precise, che dimostrano l’invalidità dell’operato degli enti pubblici responsabili e della Società Italo Belga, con la conseguenza – a rigor di logica – dell’annullamento (previa sospensione) della concessione dell’arenile di Mondello.
Una “revoca” che sarebbe potuta arrivare già 14 anni fa, interrompendo un anacronistico monopolio, quasi di stampo feudale, su un bene che, in virtù della concessione avrebbe dovuto essere oggetto di una gara pubblica.

Da anni impegnata sul “fronte Mondello”, anche Legambiente si sta attivando dopo i nuovi orizzonti dischiusi da questa importante sentenza che se non altro riapre clamorosamente l’intera vicenda su Mondello.
Ci muoviamo per notificare a tutte le parti in causa la valenza che questa sentenza del Tar assume oggi per Mondello e la sua spiaggia, spingendo gli amministratori comunali ad istituire un tavolo di concertazione dove finalmente i diffusi interessi della collettività possano essere considerati in via prioritaria insieme con la riconosciuta importanza da un punto di vista naturalistico del litorale che potrebbe anche essere al centro di un nuovo progetto turistico-ambientale per l’intero Golfo di Mondello“, ha commentato Beppe Messina, segretario regionale di Legambiente. 

Da parte del Comune le reazioni a questa rivoluzionaria sentenza sono molto caute e d’attesa per valutare i risvolti pratici che potrebbero a breve innescarsi. Resta il fatto che dopo l’abbattimento della cancellata e la buona gestione delle aree del litorale affidate all’amministrazione comunale, potere “riavere” l’intera spiaggia per poterla offrire all’intera collettività meglio di quanto non si sia fatto fino ad ora rappresenterebbe sicuramente un successo non da poco.
Ad ogni modo presto il Comune e l’assessore al Mare ed alle Coste, Lorenzo Ceraulo, saranno chiamati direttamente in causa, oltre che dall’invito alla concertazione portato avanti da Legambiente e dalle associazione come “Salvare Mondello” di Riccardo Agnello, anche da alcune annunciate interrogazioni in aula consiliare che apriranno ufficialmente il dibattito anche in seno all’amministrazione cittadina, mentre la società Italo-Belga e la Capitaneria di Porto stanno interpellando rispettivamente i propri legali e l’Avvocatura dello Stato per capire che cosa potrebbe materialmente succedere a questo punto.

Con l’arrivo dell’autunno si è chiusa con successo ma anche con non pochi disguidi, legati specialmente alla cattiva manutenzione della spiaggia e del litorale, la “seconda estate di Mondello”.  Nelle scorse settimane gli amministratori della Italo Belga, interpellati da una giornalista del Giornale di Sicilia che riprendeva proprio il tema, da noi più volte denunciato per bocca degli stessi cittadini, di questa bella appendice della bella stagione a Mondello macchiata dallo stato di incuria della spiaggia, avevano affermato che la spiaggia deve fare solo appello al senso civico della gente.

Strano che qualcuno in questi casi parli di senso civico dopo i fatti di questi quattordici anni, vissuti in pieno regime di illegalità. Forse la concessione della spiaggia riguardava solo i mesi estivi della stagione balneare quando il lido era invaso da circa 1500 cabine per poi non interessare più dopo il 15 settembre, neanche a chi l'ha sempre voluta assegnata proprio a tempo indeterminato….?

Paradossi siciliani. Paradossi italiani.