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è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

 

 

Albaria Magazine
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo
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E-mail: albaria@tin.it


Botta e risposta fra Pottino e Rolandi
dopo le accuse al patron della Federvela Sergio Gaibisso

La fiaccola olimpica ha lasciato la Grecia e sta attraversando l’Italia in lungo e in largo portata avanti tra la gente da decine e decine di tedofori, atleti e non mentre lo sport della vela è vittima di una diatriba scoppiata nel cuore della Federvela lasciando pensare che forse neanche lo spirito di Olimpia riuscirà mai a sanare croniche anomalie e disfunzioni che hanno solo il fine ultimo non di esaltare lo sport, ma di danneggiarlo. Carlo Rolandi, Il Presidente Onorario  FIV, unico a difendere Gaibisso con un messaggio che ha consentito la replica di Pottino. Che con il suo innato fair play che sempre lo ha contraddistinto e contraddistingue in tutti i campi, e della vita e dello sport, pur con l'amaro in bocca ha accettato di buon grado, con il sorriso sulle labbra, il "guanto di sfida gettatogli" contro.

di Kristian Guttadauro
 


Carlo Rolandi


Vincenzo Pottino


Sergio Gaibisso

La fiaccola olimpica ha lasciato la Grecia e sta attraversando l’Italia in lungo e in largo portata avanti tra la gente da decine e decine di tedofori, atleti e non.
Tra questi a Palermo Paco Wirz e Riccardo Giordano, immagini vincenti ed autorevoli di una Sicilia sportiva che ha vantato la partecipazione a ben cinque rassegne olimpiche.
La fiaccola olimpica, ovvero l’emblema stesso dello sport, di ciò che vuol dire gareggiare, sfidarsi, competere con gli altri all’insegna del decubertiano spirito “l’importante non è vincere ma partecipare”. E così è tutta un’Italia sportiva e non che si raccoglie intorno a questa luce, a questo messaggio di speranza in tempi tanto bui che presto andrà ad accendere ed illuminare la prossima edizione dei Giochi Invernali di Torino 2006. Appena alcune settimane fa uno spot di una ben nota bevanda, sponsor dei Giochi, raccontava degli effetti quasi magici che questa fiaccola al suo passaggio lasciava per il paese: niente più litigi nel traffico, un reciproco aiutarsi nelle questioni di ogni giorno ed una domanda in sottofondo… “sarà sempre così?”, magari…
 


Riccardo Giordano, l'atleta siciliano che dopo essersi qualificato grazie ai propri mezzi, ha partecipato alle Olimpiadi di Atene senza alcuna preparazione e supporti da parte della FIV.
Si prepara con la regata di Singapore sul nuovo RS:X a partecipare alla preolimpica di Melbourne e quella di Miami in programma a gennaio 2006 in Australia e negli Usa, scavalcando l'ostacolo imposto dalla Federazione Italiana Vela, che ha gestito e sembra continui a gestire mezzi, uomini e risorse economiche a svantaggio di coloro che lo meritano e contro i principi emanati dal CONI soprattutto in materia di preparazione olimpica.
 

Chissà, forse potrebbe anche darsi, ma da quello che proprio in queste ultime settimane sta scoppiando all’interno, al vertice di una federazione sportiva come la FIV, beh, lascia pensare che forse neanche lo spirito di Olimpia riuscirà mai a sanare croniche anomalie e disfunzioni che hanno solo il fine ultimo non di esaltare lo sport, ma di ucciderlo.

Oggi è la vela l’unica vera grande vittima di un’apparentemente insanabile diatriba apertasi nel cuore stesso della Federvela e che coinvolge le sue cariche istituzionali più alte e quasi quasi fa venire il dubbio in addetti ai lavori e non, se, visto il marcio che continua a dilagare, non sia davvero giunto il momento di pensare ad un rimedio con il commissariamento da parte del Coni.
Elezioni generali “dopate”, mai chiare nelle proprie procedure, mai spiegate al grande pubblico. Sempre e puntualmente ignorati gli inviti inoltrati a chi di dovere dal presidente, prima uscente e poi riconfermato a “furor di popolo”, Sergio Gaibisso, affinché si facesse luce quanto meno su meccanismi e suffragi realmente ottenuti dai vari candidati. Tutto il mondo è paese. Tante federazioni più o meno ricche e potenti al loro interno hanno le loro beghe, società fantasma portatrici di voti e intestatarie di contributi vari… Probabilmente in FIV si riesce ancora a non parlare di questa spazzatura – fortunatamente – tuttavia tanto ancora è oscuro, tanto resta alla mercé di pochi che sembrano detenere un potere assoluto che in tanti sembrano “benevolmente” concedere loro, nel buon nome di un “sacro equilibrio” da preservare immutato (da vent’anni regna sovrano Gaibisso…).
Tuttavia quando una voce nuova, giovane, legata ai problemi dello sport vero, quello delle battaglie in acqua, dei sacrifici degli allenamenti, prova a cantare fuori dal coro, è l’eresia, è il dramma, è la tragedia. Questo è successo al neoconsigliere federale Vinci Pottino, eletto in Sicilia, ed una delle new entry del nuovo consiglio federale che ha visto la luce nell’assemblea plenaria di Genova del 27 febbraio scorso. Neanche un anno di vita, ma la presenza scomoda di chi vuole operare per il bene dello sport velico in un consiglio legato alla ventennale guida del “patron” Sergio Gaibisso risulta già scomoda e così durante un meeting federale tenutosi a fine settembre le crepe causate al primo Consiglio Federale si sono fatte sempre più profonde fino a portare ad una legittima difesa del consigliere Pottino con semplici motivazioni annientando le "problematiche" di Sergio Gaibisso a difesa del quale è sceso in campo il solo messaggio di Carlo Rolandi (Presidente Onorario della Federvela) che ha dato ulteriormente modo a Pottino di replicare chiarendo ulteriormente la sua posizione ed accettando il "guanto di sfida gettatogli" contro.

Una sfida  - solo a favore della crescita dello sport e quindi di tutti e anche della Federazione Italiana Vela,... - ha affermato Pottino rivolgendosi a Gaibisso e sottolineando - Per me lo sport sono le classi, le federazioni, le associazioni, i tecnici, i giudici, i genitori, gli ATLETI. ecc. ecc. Per Te lo sport è la FIV, "le sue esigenze ed il suo interesse”… -

Lo scambio di lettere:

 

Lettera di Vincenzo Pottino:
Consigliere della FIV

 

- a Sergio Gaibisso, Presidente della FIV
- ai Consiglieri della Federvela
p.c.:
- Comitato VII zona
- International Mistral Class Organization - Italy

Oggetto: Dimissioni

Dalla comunicazione del Presidente Sergio Gaibisso - "il problema della compatibilità tra ruolo istituzionale FIV ed incarichi presso altri
organismi esterni alla Federazione.
Lo statuto è molto chiaro in proposito: la scelta del ruolo spetta agli
interessati. Ma, con il pericolo di trovarsi in situazioni di accesa
conflittualità, come già capitato in passato e come ci si è trovati anche in
queste ultime vicende, il rispetto della compatibilità dei ruoli personali
ricoperti diventa obbligatorio. Per cui dico che per tutti noi deve venire
prima di tutto la FIV, le sue esigenze ed il suo interesse. In caso di
incompatibilità nei ruoli coperti, senza nessun imbarazzo o remora, si deve
scegliere se restare o meno, senza rimandare ulteriormente"

Sergio,
ho voluto iniziare questa mia, riportando esattamente, a memoria di tutti
coloro che ti hanno letto e ci leggono, il Tuo discorso letto nel Consiglio
Federale del 23 e 24 settembre 2005.
Questo discorso dà lo spunto ad importanti riflessioni ma al tempo stesso è
ambiguo dal momento che esterni Tue convinzioni o giudizi personali senza
aver fatto nome alcuno. Meno male che, messo alle strette, il fautore (Busatti) delle argomentazioni prive di logica nei miei confronti con l'evidente imbarazzo è uscito allo scoperto ed ha fatto pubblicamente il mio nome. Perfetto!! E' già un primo passo dall'arcaico modo di demonizzare ed inquisire le persone.
Ma ora veniamo al nocciolo della situazione.
Ho già avuto ampiamente modo, nonostante la concitata reazione nell'essere
venuto a conoscenza di tali accuse solo dopo essermi seduto in Consiglio, di ribattere sulle inesistenti ed infondate accuse che mi sono state rivolte. Voglio
soffermarmi su quanto di realmente serio è trattato in quelle brevi righe che fanno parte della "Comunicazioni del Presidente".
Di quale statuto parli, visto che quello della Federvela all'art.57 è chiaro ed inequivocabile.
Quando tu parli del problema della compatibilità tra ruolo istituzionale FIV ed incarichi presso altri organismi esterni alla Federazione, manifesti soltanto la Tua cieca visione di che cosa è lo Sport e in palese contraddizione con quello che
dovrebbe essere lo spirito della Federazione stessa. Per me lo sport sono le
classi, le federazioni, le associazioni, i tecnici, i giudici, i genitori, gli ATLETI. ecc. ecc.  Per Te lo sport è la FIV, "le sue esigenze ed il suo interesse". E mi pare che proprio sulla base di questa Tua visione si siano basati anche i pochi risultati appannaggio di chi se li è conquistati sul campo.
Perché purtroppo questa Federazione, piuttosto che stare a sentire i veri problemi di chi fa l'attività sui campi di regata o comunque in acqua, si occupa di tutt'altre situazioni.
Perché tutta la FIV, piuttosto, si muove assecondando gli umori del Presidente che, seppur con una lunga e navigata esperienza, pensa solo a circondarsi di gente che non rompa le scatole, per potere tranquillamente partorire, senza possibilità di confronto, programmi che vengono confezionati in faldoni di 100 pagine, già belli e pronti e presentati la mattina del Consiglio Federale (perché si badi bene, non sia mai che si facciano pervenire in tempo ai Consiglieri documenti sui quali si devono andare a deliberare programmi, contratti e spese per milioni di euro).
Perché purtroppo questo Presidente, stanco, non ha più né la forza né lo stimolo di muoversi per l'Italia per capire che l'attività va fatta e promossa ovunque e non solo in pochi paradisi felici. Ed allora io accetto la sfida, una sfida che, si intende, è vista solo a favore della crescita dello sport e quindi di tutti e anche della Federazione Italiana Vela, per cui Ti comunico di avere già rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente della IWA International'Windsurfing Association e delle Classi IMCO, MOD e MJOD e di essere pronto a dedicarmi, ancora di più, a sostenere e vigilare quello Sport (come io lo intendo) che è la voce di tutti gli sportivi e non "l'interesse o l'esigenza" di Codesta Federazione.
Saluti.

Vincenzo Pottino
 

 

Lettera di Carlo Rolandi:
Presidente Onorario della FIV

 

- a Vincenzo  Pottino, Consigliere  FIV
- ai Consiglieri Federali

p.c.:
- Comitato VII zona
- Classe I
MCO


Ho letto la Tua mail del 6 Dicembre scorso diretta al Presidente Gaibisso,
resa pubblica mediante il suo invio a tutti i Consiglieri federali,al Presidente del Comitato 7^ Zona F.I.V. ed al sottoscritto, e non posso condividerla. Non entro nel merito della sostanza perché ognuno è padrone delle proprie idee ed io le rispetto. In quanto alla forma devo assolutamente dirTi che negli oltre quaranta anni di mia attività federale svolta ad ogni livello non mi sono mai imbattuto in un Consigliere che si sia rivolto al Presidente, sia oralmente che per iscritto, in maniera così distante da quel fair-play che è la base codificata del nostro Sport.
Ritengo ancora più ingiustificata la Tua lettera quando considero che è stata redatta "a sangue freddo" dopo oltre due mesi dall'accaduto; quel Consiglio Federale del 23 Settembre 2005 durante il quale potevi liberamente confutare il contenuto delle Comunicazioni del Presidente.
Se è questo il modo di dedicarsi a sostenere e vigilare l'attività federale, temo che l'obiettivo prefissato sia molto lontano e difficilmente raggiungibile.
Questo è il mio punto di vista.

Carlo Rolandi
 

 

Lettera di Vincenzo Pottino:
Consigliere FIV

 

- a Carlo Rolandi, Presidente...
- ai Consiglieri Federali

p.c.:
- Comitato VII zona
- Classe I
MCO

Caro Presidente Rolandi,
La ringrazio per il Suo messaggio, poiché mi dà la possibilità di meglio chiarire quanto riportato nella lettera inviata a Sergio Gaibisso e di risponderLe.
Preciso di avere spedito l'email a tutti i Consiglieri ed al President Pipitone, in quanto l'arbitrario attacco di "incompatibilità  dei ruoli"che mi è stato rivolto in Consiglio Federale, coinvolge il Presidente della mia zona, e credo sia stato doveroso informarLo delle mie decisioni forzate, scaturite dalle specifiche richieste del Presidente Gaibisso.
In tal senso questa email è estesa a persone direttamente interessate alla
vicenda.
Mi dispiace molto che Lei non entri nel merito della situazione verificatasi
in seno al Consiglio, perché è proprio essa che risulta importante per capire il senso delle mie azioni e del mio comportamento. Lei afferma che ognuno è padrone delle proprie idee, ma in questo caso non si tratta di idee, ma di dati di fatto: al consigliere Pottino è stato chiesto di scegliere tra due incarichi incompatibili. Ma dove sta scritto che questi incarichi siano incompatibili? Non stiamo parlando di idee. Si inventano situazioni che non esistono né in cielo né in terra, affinché, ciò che prevalga, sia la brutta o negativa sensazione; le parole non dette; i nomi non fatti; per condannare pubblicamente chi non ha colpa di niente. E mi dispiace ancor di più leggere da parte Sua: "Ritengo ancora più
ingiustificata la Tua lettera quando considero che è stata redatta "a sangue
freddo" dopo oltre due mesi dall'accaduto; quel Consiglio Federale del 23
Settembre 2005 durante il quale potevi liberamente confutare il contenuto delle Comunicazioni del Presidente". Ma Lei non era presente in quella seduta e quindi non può sapere che su quel contenuto ho confutato, eccome!!!  Il sangue freddo di cui parla quindi, mi dispiace, forse è la freddezza che Lei ha usato nel rispondermi.

La mia lettera al Presidente Gaibisso non è altro che la "comunicazione delle mie dimissioni da presidente internazionale degli organismi che ho indicato", nonostante l' inesistenza delle incompatibilità contestatemi e l'infondatezza delle accuse che mi sono state rivolte. Ed ho colto anche l'occasione, per ricordare che, personalmente, sono stanco di sedere in un Consiglio che non è edotto a dovere sulle decisioni che deve prendere; e che sono stanco di ripetere le cose per poi essere additato come il rompiscatole di turno. Se vogliamo che questa Federazione cresca dobbiamo fare rispettare e rispettare le opinioni di tutti, non teoricamente ma con i fatti.
Lascio per ultimo il risvolto personale, che mi sorprende, poiché a questo punto credo che Lei non mi conosca affatto. Il mio povero papà, che purtroppo ho perso alla tenera età di 8 anni, già da piccolino mi portava con sé nelle terre che ancora oggi caparbiamente conservo, al centro della Sicilia, dove mi ha da sempre abituato a convivere con i nobiluomini ed i contadini; e la mia buona madre ha continuato in questo insegnamento.
Cosicché credo che oggi, all'età di 44 anni suonati, abbia la conoscenza adeguata di come si possa stare tra i nobiluomini e tra i contadini.
Vede caro Presidente, i miei genitori mi hanno insegnato le buone maniere ed il rispetto; a sapermi comportare con persone perbene e perbeniste; e le assicuro che nella mia breve vita, ho avuto modo di trovare molta più saggezza, dignità, rispetto e nobiltà in alcuni contadini piuttosto che in alcuni cosiddetti nobiluomini e, in circostanze diverse, di trovarmi anche di fronte ad autentici maleducati travestiti da nobiluomini.
Allora, quando Lei parla della mia distanza da quel "fair-play" che è la base codificata del nostro sport, Le dico che non è in onore di questo "fair-play" che si debba calpestare la dignità umana; non è in onore di questo "fair- play" che ci si possa permettere di offendere inopinatamente le persone, ma senza dubbio è sulla base del "fair-Play" di cui parla che la Federvela ha sacrificato e continua a sacrificare l'operosità e l'impegno dei tanti che, a diverso titolo, hanno contribuito e contribuiscono a far crescere il nostro sport...... Che senza di loro forse la nostra Federazione ed il nostro Sport, sarebbero da tempo morti e sepolti......
La saluto.

Vincenzo Pottino