18 maggio

 

Prima Pagina
 
è un servizio di Albaria nato nel 1998, per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine
 

Meteo
WINDGURU


EUROMETEO

 

Agenzie di stampa

Adnkronos

Agenzia Italia

Ansa

Asca

France Press
Italpress

Reuters

Associated Press


 

 

Prima Pagina
è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

 

 

Albaria Magazine
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo
  Tutti i diritti sono riservati
E-mail: albaria@tin.it



 

21° World Festival on the Beach

ALLA TERZA EDIZIONE DI SINFONIE ON THE BEACH GIOVANNI SOLLIMA E I CELLO FREE
Dopo le indimenticabili esibizioni dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, diretta negli anni scorsi da Alberto Veronesi e Antonino Manuli, stasera la musica colta ritorna sul mare, al tramonto, nella suggestiva atmosfera di Mondello, per la terza edizione di Sinfonie on the Beach.  Toccherà all’ottetto di violoncelli, composto dal Maestro Giovanni Sollima e dai Cello Free, condurre la serata dedicata alla musica classica. Il “Jimmy Hendrix del violoncello” si prepara a far urlare, piangere, ridere il suo e gli altri sette archi, in bilico, come sempre, tra  le sue due anime: “alta” e rock.





 
 
Il maestro Giovanni Sollima



di Alessandro Costanzo


Non c’è due senza tre. Anche quest’anno non poteva mancare l’appuntamento con “Sinfonie on the Beach”. Che per la sua terza edizione, oggi alle 20 ospiterà sul palco del World Festival on the Beach, in Piazza Valdesi a Mondello, il Maestro Giovanni Sollima e i Cello Free, una formazione di sette violoncelli composta da Francesco Biscari, Francesco Francaviglia, Carlo Gargano, Marco Di Fonte, Giada Gallo, Angelo Di Mino e Giulia Trevisano.
Giovanni Sollima, palermitano classe 1962, è figlio del noto compositore e pianista marsalese Eliodoro Sollima. Brillante la sua carriera internazionale di violoncellista classico che, giovanissimo, lo vede collaborare con grandi musicisti, come Giuseppe Sinopoli, Bruno Canino, Jorg Demus e Martha Argerich.

Ama muoversi al di fuori degli schemi, approdando ad innovazioni affascinanti, geniali. La sua curiosità creativa lo spinge ad affiancare all’attività di solista quella di compositore, che intraprende, in modo nuovo e anticonvenzionale, attraverso originali contaminazioni fra generi diversi. Rock, jazz, electric, minimalismo anglosassone e musica etnica della Sicilia e di tutta l'area mediterranea. Sulla base di una profonda preparazione classica, nasce così lo stile inconfondibile di Sollima, che nelle sue creazioni si avvale dell’utilizzo di strumenti acustici occidentali ed orientali, di strumenti elettrici ed elettronici, e di altri di sua invenzione.
Dal 1992 le sue composizioni vengono eseguite in tutto il mondo e interpretate da direttori del calibro di Riccardo Muti con la Filarmonica della Scala, Gidon Kremer con la Kremerata Baltica, Yuri Bashmet con I Solisti di Mosca e da solisti come Yo-Yo Ma, Mario Brunello e Bruno Canino e ancora coreografi come Carolyn Carlson e Karole Armitage; interpreti vocali come Bob Wilson, Ruggero Raimondi ed Elisa e anche Dj come Dj Scanner.
Tra i suoi compact disc si ricorda Aquilarco realizzato nel 1997 e che nel 2000 diviene il tema principale della colonna sonora del film “I cento passi”, mentre è del 2005 il suo nuovo CD dal titolo Works, pubblicato dalla Sony, personalissimo “biglietto da visita” di un artista capace di spaziare, senza limiti, attraverso le due anime apparentemente antitetiche della classica e del rock.
Il programma, che Sollima proporrà questa sera, si preannuncia come un esperimento di sofisticata alchimia musicale più che un comune concerto. Con un repertorio che è un autentico circuito di note. Che parte dal Vivaldi più acceso al Sollima più ricercato, snodandosi attraverso quelle Radiohead imboccando le strade del rinnovamento del rock britannico a cavallo tra i Novanta e il Duemila, per poi inseguire il sound dirompente dei Metallica dalle sonorità dure e iperveloci, con le corde che continueranno a vibrare al suono della musica tradizionale macedone e irish fino a raggiungere la gioia sfrenata, la tristezza senza consolazioni, la libertà del nomadismo e la condanna dell'esilio delle comunità ebraiche dell'Europa dell'Est, passando attraverso brani tipicamente kletzmer.

Si preannuncia una performance “non allineata” ma, di sicuro, di grande effetto. Stile “Sollima” per intenderci.