Video News

16 luglio 2009


 

PrimaPagina
 
è una testata giornalistica OnLine nata nel 1998 come supplemento integrativo alla rivista Albaria Magazine:



Pubblicazione
 iscritta il 26/03/1983
al n.10 del
Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo
edita da
Albaria



Tutti i diritti
sono riservati.
www.albaria.com



E-mail
albariapress
@albaria.com

 

 

 


Vela: 33° Coppa America
“HANNO PAGATO L’ISAF PER TRUCCARE LE CARTE”: ORACLE TORNA IN TRIBUNALE CONTRO ALINGHI. E GLI SVIZZERI CONTRATTACCANO
La coppa America ancora in subbuglio. Il team statunitense ricorre per la quarta volta alla Corte suprema di New York accusando Bertarelli e compagni di violazioni al Deed of Gift e, soprattutto, di aver provato a ottenere informazioni riservate dalla Federvela internazionale. Gli svizzeri negano e si appellano anche loro ai giudici:
“I nostri avversari non ci hanno ancora fornito il Custom House Registry”

 

di Dario Prestigiacomo
 

Larry Ellison (Oracle) ed Ernesto Bertarelli (Alinghi) 16 luglio -  A vederli ciascuno nel suo campo base, a perfezionare e mostrare con orgoglio le rispettive e avveniristiche imbarcazioni, sembrava che ormai quiete potesse regnare fino alla battaglia che tutti attendono: quella agonistica, quella sull’acqua. Invece, i due prossimi contendenti dell’America’s cup sono tornati a farsi guerra su carta bollata. E la vicenda sembra ancora più controversa di prima, con risvolti che, se confermati, rischiano di finire in ambito penale.

Ma andiamo con i fatti. I primi a muoversi due giorni addietro sono stati gli statunitensi del Golden b, in arte Oracle, ai quali, a quanto pare, non è bastata la vittoria ottenuta in tribunale a scapito di Alinghi.

Anche perché, stando a quanto hanno diramato i vertici di Oracle nell’annunciare il nuovo ricorso alla Corte Suprema dello Stato di New York, il team svizzero non avrebbe rispettato quanto contenuto nel dispositivo dell’ultima sentenza. In pratica, Bertarelli e soci, secondo le accuse, avrebbero violato alcune regole contenute nel Deed of Gift (il libro mastro della competizione), cui i giudici, invece, avevano obbligato di attenersi.

“Ad oggi – si legge in un comunicato di Oracle, riportato su Zerogradinord- la Société Nautique de Genève (il circolo di Alinghi,ndr) ha rifiutato di comunicare al Golden Gate Yacht Club le sailing regulations e le regole del match, come richiesto dal Deed of Gift. Come se non bastasse, la Société Nautique de Genève ha dichiarato che in futuro potrà cambiare le regole senza il consenso del Golden Gate Yacht Club, incluse le regole che governano la costruzione degli yacht da utilizzare in regata. (..) Per esempio, la Société Nautique de Genève ha dichiarato l’intenzione e di avere l’autorità per poter dotare la sua imbarcazione di motori per regolare le vele e di zavorre mobili, sistemi banditi dai regolamenti Isaf, e quindi ha annunciato un cambiamento degli stessi al fine di poterli utilizzare”.

Ma, come annunciavano, nel nuovo ricorso di Oralce c’è un’accusa ancora più pesante: “Un membro del comitato esecutivo dell’ISAF – si legge sempre nel comunicato - è venuto a conoscenza del fatto che, il 5 giugno 2009, la Société Nautique de Genève (o il suo team, Alinghi) ha pagato all’Isaf una somma pari a 150.000 euro per ottenere un accordo segreto contenente dettagli riguardanti le ‘regole e le sailing regulations’ governanti il prossimo match di America’s Cup”.

Insomma, la vicenda acquista i contorni della spy story. Dinanzi ad accuse così forti, Alinghi non è stata a guardare e ha risposto all’azione legale di Oracle chiedendo a sua volta ai giudici della Corte suprema di obbligare il team statunitense a depositare il Custom House Registry nel termine massimo di 14 giorni. Si tratta di una sorta di libretto di immatricolazione della barca, che, secondo alcune voci raccolte nei corridoi svizzeri, potrebbe rivelare alcune irregolarità da parte dei costruttori del trimarano americano. “Tutto ciò che abbiamo fatto è conforme al Deed of Gift – dice lo skipper di Alinghi, Brad Butterworth - Non bisogna dimenticare che il Deed of Gift riconosce al Defender dell’America’s Cup alcuni legittimi diritti. Invece di confondere le acque con litigi senza senso, Oracle dovrebbe fornire il Custom House Registry della barca il prima possibile come richiesto dal Deed of Gift e dalla Corte”.

 

Gli altri articoli:


 

   Archivi  - 2009 | 2008 | 2007 | 2006 |  2005  |  2004  |  2003  |  2002  |  2001  |  2000  |  1999  |  1998