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6 luglio 2009


 

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Vela: Les Sables/Horta/Les Sables - Luglio
SOLDINI E FAUCONNIER: LA STRANA COPPIA HA GIA’ MESSO TUTTI
IN RIGA

Il duo di velisti guida la regata a bordo del 40 piedi “Telecom Italia”: un’imbarcazione avveniristica con un impianto fotovoltaico da 800 watts che può percorrere anche tremila miglia senza gasolio. Insomma, zero emissioni e tante emozioni
 

di Dario Prestigiacomo

 
Soldini Soldini

 

6 luglio - Non erano partiti alla grande, ma sapevano di poter recuperare. “Siamo di bolina e stiamo andando bene – hanno fatto sapere ieri notte - Anche se fino a domani mattina non avremo notizie sulle posizioni dei nostri concorrenti, confidiamo di recuperare. Abbiamo deciso di andare a nord e stiamo navigando di fianco a rce e Groupe Partouche. Grassi Bateaux è appena più avanti di noi. Vedremo domani mattina”.
E così, con il sole del mattino e i primi rilevamenti dei giudici di gara, la previsione si è dimostrata azzeccata: idata da Giovanni Soldini e Karine Fauconnier, è la barca più veloce tra i Class 40 impegnati nella Les Sables d’Olonne-Horta alle Azzorre. Una regata oceanica tra le più prestigiose del globo. Lui, Giovanni Soldini, è l’unica italiano della pattuglia. Lei, Karine Fauconnier, è la skipper più “hip hop” della vela francese.
E’ la seconda volta che i due decidono di condividere una battaglia sull’acqua. La prima occasione era stata la traversata della Manica. E all’epoca si erano trovati benissimo. «Karine è fortissima, ha regatato in tutti gli oceani fin da ragazzina. Andremo come spade. L?unica cosa, quelle mollette per i capelli...», ha spiegato Soldini a La Repubblica prima di salpare da Les Sables d’Olonne. Le mollette? «Buffo. Durante la traversata della Manica capitava spesso che ci scambiassimo la cerata. Quando infilavo le mani in tasca pescavo sempre mollette, pettinini, fermagli». Un dettaglio non secondario, in un mondo che fa fatica ancora a sfatare i pregiudizi sulle donne a bordo. Ma Soldini non è certo un conservatore della vela, anzi. Basta guardare il suo monoscafo, il 40 piedi Telecom Italia, che con una superficie record di pannelli solari guarda al futuro e ancora più in là. «Siamo riusciti a realizzare un impianto fotovoltaico da 800 watts che pesa niente – spiega - Abbiamo a bordo solo lampadine a led e non mi devo portare dietro quasi per niente gasolio per ricaricare le batterie: siamo in grado di percorrere due, tre mila miglia senza usare nulla che inquini». Un impianto tanto avveniristico che anche altri progettisti hanno cominciato a copiarlo. «Sono anni che cerco di capire come poter realizzare pannelli leggerissimi, che non diano fastidio – continua- Con l’università di Salerno e i ricercatori del Cnr di Parma in sei mesi abbiamo anche ottimizzato il problema delle ombre, che frenano la ricarica. Funzionano alla grande e li ha voluti installare a bordo praticamente la metà dei concorrenti dell’ultima Vendée Globe».
A 44 anni, Soldini è ormai un veterano delle traversate in solitario o quasi. «L’unica cosa che mi manca è il Pacifico all’Equatore – racconta - Forse mi sono perso il meglio». Nel frattempo, può godersi questi giorni entusiasmanti sulla rotta che conduce a luoghi mitici come il porto Pym alle Azzorre. Una rotta che al momento lo vede in testa, a Keysource di Paul Worswick e Mike West e agli spagnoli Gonzalo Botin e Alvaro Lopez Doriga su Tales.


 

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