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6 febbraio 2010


 

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RICORDO GIOVANNI FERRANTE
È finita in tragedia la gita di Giovanni Ferrante che per aver sfidato con lo snowboard un pericoloso percorso fuori pista nel Comune di Roccaraso, ha pagato di persona.
Dopo due giorni di incessanti ricerche è stata proprio la sua tavola, rossa e nera, spezzata in due, ad essere avvistata durante un giro di ricognizione dall’elicottero degli impianti del monte Aremogna, in Abruzzo. Poco distante il suo corpo, sepolto sotto la neve, nei pressi della stazione sciistica "Azzurra alle Gravare".
In chi lo ha conosciuto resta indelebile il ricordo di un uomo innamorato dello sport e della vita.
 

di Alessandro Costanzo

di Alessandro Costanzo

È scomparso Giovanni Ferrante. Considerato, da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, un autentico atleta di razza, uno sportivo a 360°, senza “sofisticazioni” di alcun genere, di quelli con la “S” maiuscola, Ferrante lascia un ricordo indelebile in tutti gli sportivi di Latina e non solo. 49enne originario di San Nicola la Strada (Caserta) era stimatissimo e molto conosciuto nel capoluogo pontino. Viso abbronzato, sempre in linea, lo sport era per lui la sua seconda pelle. Versatile come pochi, a Latina, quando gestiva un negozio di articoli sportivi in via Isonzo, Giovanni era al centro di tante iniziative, a lui si rivolgevano per consigli sulle tavole a vela o gite in montagna. Era l’istruttore di ballo, che da anni insegnava salsa cubana in alcuni noti locali. Era l’istruttore e il leader del gruppo di windsurfisti di Latina che hanno gareggiato per anni come portacolori dell’Albaria di Palermo. Atleta di ottima caratura dagli anni 80 a quelli 90 con la sua partecipazione anche ai campionati italiani e intercontinentali.
Gli amici lo ricordano come uno che amava la vita e lo sport. Non si limitava ad esistere lui la vita la viveva veramente trascinando tutti con il suo carisma e la sua allegria, era un punto di riferimento, un esempio di stile di vita, impossibile da dimenticare, e da imitare per tutti gli sportivi di Latina e non solo.
Riusciva poi alla grande nel tennis, nel kytesurf e nello snowboard.
Era un esperto nelle discese con lo snowboard. Dopo due giorni di incessanti ricerche è stata proprio la sua tavola, rossa e nera, spezzata in due, ad essere avvistata durante un giro di ricognizione dall’elicottero degli impianti del monte Aremogna, a Roccaraso, in Abruzzo. Poco distante il suo corpo, sepolto sotto la neve, nei pressi della stazione sciistica "Azzurra alle Gravare".
Ferrante, che si trovava sulla pista Macchione, stava cercando di raggiungere Le Gravare attraversando una zona in fuori pista, impervia con bosco e rocce. Il passaggio dello sciatore ha provocato una piccola valanga che lo ha trascinato nei pressi del bosco sottostante. Il corpo è stato trovato a un metro di profondità, cosa che ha reso difficile l'avvistamento, con entrambe le gambe rotte per la caduta.
Quelle stesse gambe non si fermeranno mai per Mario Valdivieso, uno dei suoi amici più cari e atleta della squadra di windsurf di Latina che lo ricorda così: “Giovanni è un esperto, maestro di tutti gli sport, resta il mio Capitano, resta la sua gioia di vivere allo stato puro, resta uno sportivo nato per lo Sport, sempre allegro, amico di tutti.”
” O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito, La nave ha superato ogni tempesta, l'ambito premio è vinto,…” cantava il poeta… Per Giovanni Ferrante il premio di una vita vissuta in modo insuperabile.

Il funerale si terrà sabato a Latina alle 15,30 presso la chiesa di Santa Rita.

 

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