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Dal Giornale di Sicilia  23 febbraio 2002

In azione quattro pattuglie di vigili ma l'assessore frena Dopo il vertice a vuoto, Terranova autorizza i controlli domenicali pur raccomandando "oculatezza"
Negozi aperti, partono le multe


ISABELLA NAPOLI

LA tregua è finita: sui negozi aperti domani scatteranno i controlli. Dopo due domeniche di deregulation di fatto e all'indomani dell'ennesimo vertice con le associazioni di categoria chiuso con una fumata nera, il Comune annuncia un giro di vite. «Non posso reiterare atteggiamenti di disattenzione nell'applicazione di un'ordinanza tuttora in vigore - dice l'assessore alle Attività produttive, Giacomo Terranova - anche perché l'intervento della polizia municipale è stato espressamente richiesto dalla Confesercenti nel corso della riunione. Spero che i vigili agiscano con oculatezza». Una raccomandazione che non trova finora riscontro nei vertici della polizia municipale.
«I controlli saranno regolarmente effettuati da quattro pattuglie», si limita ad annunciare il comandante dei vigili urbani, Gaspare Sorce. E il suo vice, Serafino Di Peri, aggiunge che «questa volta non saranno escluse le fasce costiere». Dove i negozianti, da Mondello a Romagnolo, si stanno dando velocemente il passaparola per decidere il da farsi. A Mondello si riuniranno fra oggi e domani mattina con il presidente della settima circoscrizione, Leopoldo Piampiano. «L'intenzione è quella di continuare a stare aperti - dice Alessandro Cilano, commerciante - ma vogliamo coinvolgere anche i residenti in questa battaglia per garantire il futuro delle attività commerciali delle borgate».
Anche a Romagnolo e in via Messina Marine, dove è attivo il comitato di esercenti guidato dal presidente della seconda circoscrizione, Sandro Terrani, i commercianti non staranno a guardare. «Imporre la chiusura - dice Terrani - è una decisione per noi incomprensibile». Chi alzerà le saracinesche rischia una multa di 860 euro e, dopo tre sanzioni consecutive, la chiusura del punto vendita. Uno spauracchio, quest'ultimo, capace di far vacillare alcune roccaforti dell'apertura ogni domenica, come il Centro Olimpo. «Non sappiamo ancora che fare domenica prossima - ammette Enzo Milazzo, titolare - anche perché aspettiamo l'esito del nostro ricorso che andrà in camera di consiglio al Tar martedì prossimo».
Lo stesso giorno il Tar dovrà pronunciarsi su altri quattro ricorsi per ben 22 punti vendita. Al Centro Olimpo, al Center Gross, a Bucalo e Ferdico si aggiungono, infatti, i supermercati della catena Mar Giesse, tutti rappresentati da Salvatore Raimondi. «La legge regionale stabilisce la regolamentazione degli orari "in conformità agli accordi con le associazioni di categoria" - spiega l'avvocato - questo però non significa che il Comune ne deve prendere semplicemente atto, perché ciò comporterebbe un sostanziale trasferimento delle funzioni pubbliche di competenza dell'amministrazione ai sindacati e alle organizzazioni».
Un dubbio interpretativo che ora, dopo che il tavolo di concertazione è saltato per ben due volte, viene anche all'assessore. «Scriverò al Parlamento regionale - annuncia Terranova - rappresentando la situazione di impasse che si è creata e chiederò se esistono i presupposti per modificare la norma o per darne un'interpretazione diversa». Anche i Ds, in un incontro con i vertici della Camera di commercio, «auspicano una soluzione legislativa che salvaguardi le piccole aziende, i consumatori e le esigenze delle grande distribuzione» e ribadiscono «la grande opportunità che deriva dal decreto "Palermo città d'arte"». Decreto contestato da Giovanni Felice, segretario provinciale della Confesercenti, che ne chiede la revoca e annuncia battaglia: «Fino a quando il vero obiettivo dei partecipanti al tavolo sarà quello di liberalizzare gli orari in una logica che porta il pesce grosso a mangiare il piccolo, noi diremo sempre no».