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Dal Giornale di Sicilia  25 febbraio 2002

Negozi, altra domenica di caos
Ma stavolta arrivano le multe



(gica) Lo spauracchio della multa è una ragione debole, di fronte a quella del registratore di cassa. E perciò ieri è successo che i vigili hanno setacciato di controlli e sanzioni i negozi della città, che erano obbligati alla chiusura. Ma chi voleva aprire ha aperto e chi voleva chiudere ha chiuso, come ogni domenica. Tutto aperto a Mondello, al Capo, al Borgo. Tutto chiuso in centro. L'assessore comunale al Commercio, Giacomo Terranova, è assolutamente scontento e annuncia che chiederà alla Regione un parere, una via d'uscita da una legge che ha chiuso in un angolo il caso-Palermo.
Le multe
I vigili hanno fatto rispettare alla lettera l'ordinanza del Comune che dispone la chiusura dei negozi in tutta la città. Da Sferracavallo alla fascia costiera di via Messina Marine, da Mondello al quartiere Montegrappa. Nella rete dei controlli sono caduti venti esercizi commerciali: ciascun negoziante, oltre a dover sborsare un milione e 666 mila lire, avrebbe dovuto abbassare le saracincesche (ma non è capitato sempre). Due fruttivendoli erano sforniti di licenza: per loro è scattata una multa di sei milioni. Ecco tutti i negozi multati: un esercizio di articoli da regalo via Gustavo Roccella 95; tre supermercati: via Oreto 317, Market Ingross via Messina Marine 449/e; Sisa via Diaz 28; via Ernesto Basile 14; un punto vendita di frutti di mare in piazza Tumminello 1; cinque fruttivendoli: via Gustavo Roccella 175; via Iandolino 105; via Perez 120; via Rocco Jemma 101; via Giafar 169; casalinghi via Vitale 13; articoli da regalo: via Carbone 54; mangimi per animali: via Carbone 115; tre salumerie: due in via Gustavo Roccella al civico 125 e al civico 247 e una in via Partanna Mondello 171; Center Gross: viale dell'Olimpo 24; due macellerie: via Sferracavallo e piazza Santi Cosma e Damiano. Giornata di gran lavoro per il nucleo Anti-frodi della polizia municipale coordinato dal colonnello Serafino Di Peri. L'operazione è stata predisposta dal comandante Gaspare Sorce. I vigili sostengono di aver notato che in alcune zone costiere, come via Messina Marine, la maggior parte dei negozi ha rispettato la chiusura.
L'ira di Terranova
"Era fisiologico e inevitabile attivare i controlli. Ma oggi c'è un'iniquità che penalizza i mercati e la fascia costiera. La chiusura è un'odiosa imposizione contro una fetta di economia, quella dei mercati e delle zone costiere. L'apertura è una facoltà, che qui viene considerata obbligo". La situazione è delicata, perch‚ la legge regionale stabilisce che sull'ordinanza ci sia l'accordo delle parti sociali ed è proprio questo che qui manca. "Una soluzione va trovata, al limite individuando alcune differenze, anche transitorie, per settori o per aree. Oggi non ci sono le condizioni per una concertazione e io mi trovo nell'insolita e fastidiosa situazione di chi ha le responsabilità e non ha i poteri. Aspetto il giudizio del tar sull'ultimo ricorso. Poi scriverò all'assessore regionale alla Cooperazione, e chiederò se, visto questo caso, io potrò comunque determinare la linea. Perch‚ finora abbiamo sperimentato sul campo che la norma porta alla paralisi. Noi non vogliamo la cannibalizzazione del mercato, ma così stiamo imponendo la barbarie".

 Alessia Bivona
Giuseppe Cadili