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Prima Pagina è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

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Da  La Repubblica   del 10 marzo 2002
 

La ItaloBelga pota le palme sul marciapiede di sua proprietà

 

SCOPPIA la querelle fra i giardinieri del Comune e gli ambientalisti sulla potatura delle palme del lungomare di Mondello. Una potatura radicale che nei giorni scorsi aveva sollevato le critiche di Legambiente contro la ripartizione Ville e giardini del Comune, ritenuta responsabile di interventi improvvisati e poco organizzati. In effetti, la passeggiata lungo viale Regina Elena offre allo spettatore la vista di fusti perfettamente tosati da un lato e di una vegetazione ancora intatta dall'altro.
Il ragionevole dubbio su questo singolare taglio di arbusti è presto risolto. Il marciapiede che costeggia la spiaggia è infatti da anni in concessione, assieme all'arenile, alla Società ItaloBelga, che si occupa anche della manutenzione del verde su questo lato della carreggiata. Gli ambientalisti avevano fatto notare qualche settimana fa che la potatura va effettuata sugli alberi da frutto per consentirne una migliore produzione, mentre sulle altre piante solo ogni duetre anni. Contro le accuse lanciate da Legambiente fanno fronte comune gli operatori comunali della ripartizione Ville e giardini aderenti al Coordinamento sindacale autonomo. «Abbiamo il legittimo sospetto - dice Gerlando Cosentino, della segreteria provinciale di FiadelCisal - che l'asprezza con cui Legambiente contesta il servizio di potatura, peraltro senza alcuna fondatezza, possa creare lo stesso clima che si è verificato all'inizio del 1997. Allora l'assessore in carica affidò l'appalto della potatura esterna a una ditta il cui operato lasciò più ombre che luci. Non vorremmo che nel caos che regna da almeno sette anni alla ripartizione Ville e giardini si voglia di nuovo andare verso questa direzione, approfittando dell'affidamento di parte di questi servizi agli ex precari organizzati nella società mista Gesip».
Per difendere il loro operato, i giardinieri investono nella polemica anche «quegli organizzatori e partiti politici che pretendono spesso gratuitamente i giardini pubblici per manifestazioni. È innegabile comunque che in questi casi, su certi interventi, le squadre commettano qualche errore».