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Da  La Repubblica   del 18 giugno 2002
A MONDELLO IN VACANZA ANCHE LA LEGALITÀ

di ALESSANDRA ZINITI

Ho visto macchine trasformate in camioncini da trasloco «vomitare» il loro carico di sedie, tavolini, ombrellini, specchi, scope, martelli e quant'altro serve ad arredare la capanna in riva al mare. Ho visto migliaia di automobilisti sudati e imbestialiti in ostinata coda sul viale lungo il mare a cercare un posteggio che non c'è (e se c'è è vietato). Ho visto centinaia di auto in zona rimozione, parcheggiate sui marciapiedi, sugli scivoli o dovunque ci fosse un buco. Ho visto la folla dei bagnanti «poveri» (quelli, per intenderci, che non possono pagare la cabina alla ItaloBelga o soltanto che si rifiutano di concepire una giornata al mare come una sorta di bivacco) accalcarsi e contendersi qualche metro di sabbia, sporca, nel ghetto della spiaggia libera, ulteriormente ristretta dal «parcheggio» dei pedalò (aumentati di numero e che ovviamente quando non stanno in acqua, occupano spazio).


Ho visto mamme e bambini cercare una qualunque sistemazione nella striscia della battigia, per metà abusivamente occupata dalle cabine di Castellucci che, se anno dopo anno il mare erode un pezzo di litorale, trova normale invadere lo spazio di tutti, l'importante è non rinunciare ai soldoni degli affittuari. Ho visto la passeggiata a mare trasformata nel solito suk, decine di lenzuoli di extracomunitari stesi a terra, da una parte e dall'altra, a vendere le solite mercanzie, le bancarelle degli ambulanti locali allargarsi con il loro carico di calia, semenza, cocco, palloncini, gli scaffali dei librai di strada allungarsi e innalzarsi fino a nascondere la vista del mare, le giostre di un improvvisato lunapark montare persino uno schermo gigante fra gli alberi. E di sera, ho visto macchine posteggiate in tripla fila nello slargo che precede la piazza, ho visto giovani mangiare una pizza con un vassoio di cartone poggiato sul cofano delle auto, ho visto gente addentare pane e panelle dentro l'auto ferma proprio lì, davanti la friggitoria, e ne ho vista dell'altra gustare polipo e frutti di mare cercando di proteggere il piatto dal fumo del tubo di scappamento di un autobus rimasto incastrato neanche a dirlo tra due auto in doppia fila ovviamente con le portiere ben chiuse a chiave. Ho visto automobilisti furibondi, pronti a sfiorare la rissa e intenti a maledire chi gli stava davanti con la sola colpa di avere avuto la stessa stupida idea, e cioè quella di venire in macchina fino alla piazza di Mondello, un'ora in coda, tra gas di scarico e clacson impazziti e, naturalmente, senza nessuna speranza di trovare un parcheggio, almeno uno regolare.
Ho visto tutto questo nella prima domenica «ufficiale» della stagione estiva, a Mondello. Ma non ho visto neanche un vigile urbano, un poliziotto, un carabiniere, un finanziere. Nessuno che si occupasse di regolare il traffico, di far rispettare divieti di sosta, zone rimozione, per non parlare delle zone blu, nuove di zecca. Persino l'edicolante, alla richiesta di un corretto cittadino che chiedeva un ticket per il posteggio, ha risposto: «Oggi è domenica, non c'è bisogno». Nessuna traccia dei solerti agenti che, in pompa magna e con grande strombazzare della questura, la scorsa settimana avevano sequestrato la merce di tutti gli ambulanti (ma solo quelli extracomunitari, s'intende, perché quelli palermitanissimi non li tocca nessuno) e che avevano annunciato controlli continui. Neanche un carro attrezzi e nessuno che si occupasse di verificare le licenze di quanti, bar, ristoranti, locali di ogni tipo, fanno diventare privato il suolo pubblico. E, meno che mai, i bei marinai della Capitaneria di porto, quelli che dovrebbero scendere in campo per controllare il rispetto dell'ordinanza che vieta palloni, tamburelli, cani, rifiuti, sedie a sdraio sulla battigia, oltre a controllare che le cabine della ItaloBelga siano montate nel rispetto della legge.
Questa è la Mondello che il tavolo di concertazione di amministratori, commercianti, residenti, ha «prodotto». È il peggio del vecchio Foro Italico che ha solo cambiato indirizzo. È il far west, il festival dell'illegalità tollerato da chi, in questa città, per ufficio, ha il dovere di far rispettare la legalità. Non lo fa e, quando lo fa, pretende da giornali e tv il battage pubblicitario delle grandi occasioni. E fanno solo ridere i sei vigili urbani, sei, che ieri mattina, alle 10, in una piazza ancora deserta facevano la posta, con il blocchetto delle multe in mano, per beccare lo sfortunato ragazzino di turno in motorino senza casco.
Ah, domenica, ovviamente, di turisti a Mondello non ne ho visti. Ma quelli non interessano a nessuno.
ALESSANDRA ZINITI