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Prima Pagina è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

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Lettera per un amico scomparso

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Lunedi 28 agosto 2000. Come passa veloce il tempo. Sono passati appena un paio di giorni dal tragico evento e già tutto si confonde nella mia mente.
Ma cominciamo da capo, quasi ad una settimana da oggi.
Giovedi 24 agosto 2000
Ore 13,30 sono a Mazara del Vallo con i miei allievi, la macchina è piena di tavole in speranza del vento e la testa è un po in aria visto il poco sonno. La sera prima cisi è visti fino a tardi. I pretesti sono tanti: Marco Casagrande e tanti altri amici organizzano in spiaggia al club, Riccardo parte per le Olimpiadi, "cazzo", rivedere gli amici di sempre e quant'altro.
Squilla il telefonino. Pronto chi parla? Ciao Nico sono Micaela - ciao Micaela come va, a che devo la telefonata (Micaela fa la giornalista). "Sai Nico ieri c'è stato un brutto incidente," dico, ma cosa è successo?
Volevo sapere se conosci un ragazzo che come te fa l'istruttore di windsurf, un certo Camillo.
Camillo come? Camillo Coco.
Certo che lo conosco, sai ieri sera, anzi sta notte eravamo alla stessa festa, ma come sta?
Nico non so come dirtelo ma è successo.
Cosa è successo?
Si è schiantato con la moto, mi dispiace di darti questa notizia.
Chiedo ancora, ma in quale ospedale si trova?
No, Nico non c'è proprio nulla da fare mi dispiace, è proprio successo il peggio.
Dico io, è morto?
Purtroppo è proprio così risponde Micaela.
La mia macchina si stoppa al centro della strada e già le auto dietro suonano e il mio cervello va in tilt, cazzo ma come è possibile morire a questa età e pieni di vita, troppa vita.
Purtroppo è possibile.
Venerdì 25 agosto 2000
Cosi ci siamo rivisti tutti, velisti surfisti come una grossa famiglia per dare l'ultimo saluto terreno ad un amico che è andatovia, cosi tutti assieme come quando andiamo per mare senza differenza di sesso ne di limiti di età e barriere sociali così come siamo, belli come sempre ma troppo tristi!
Cosa dire, forse se l'è cercata, e la trovata dietro una curva che lo attendeva.
Una amica mi ha detto che spesso lei definiva dei gesti impulsivi bonariamente come delle "CAMILLATE", si ma non si può morire a 27 anni per una camillata, perchè CAmillo era troppo pieno di vita, e disponibile, io sapevo un po tutto di lui perchè spesso parlavamo del più e del meno, e so anche che era giusto definire delle sue azioni delle camillate, perchè era troppo impulsivo, troppo irruento, troppo istintivo ma era anche un atleta ed un amico, per me un amico più piccolo un amico del mare.
Ma purtroppo dovremmo sempre ricordarci che gli uomini possono perdonare le Camillate ma la vita no, non guarda in faccia nessuno, ci gira le spalle e se ne va.
Ciao Camillo
Con affetto Nico Di Bartolo