28 Ottobre 2003


 

 

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FOTOGRAFIA: "MARE E DINTORNI"               

MARE E DINTORNI: MOSTRA DI PITTURA DI ANNA FICI
Due le tematiche dell'esposizione: la spiaggia di Mondello in occasione del "World Festival on the beach 2003" ed un gioco di astrazioni ancora sul tema del mare, impresse con la tecnica della Polaroid’Art, ramo della fotografia creativa assorto a forma d’arte negli anni ’70 ed inserito nello sperimentalismo e nella Pop Art statunitense.


di Alessandro Costanzo Matta



28 ottobre - La vita o la si vive o la si scrive, diceva un illustre conoscitore della Sicilia. Ma nella nostra meravigliosa “isola appassionata” c’è chi la vita ama dipingerla e in modo singolare: con la “Polaroid’ Art”. In “Mare e Dintorni” la mostra di pittura inaugurata, venerdì pomeriggio 24 ottobre, nei locali della “Libreria del Mare” in via della Cala a Palermo, Anna Fici ce ne dà un assaggio, dal retrogusto eccellente per alcuni visitatori, pregnante di sensibilità, ed insipido per altri, che rilevano una mancanza di esperienza e di passionalità.

Un’esposizione che raccoglie una serie di polaroid in originale, che vede protagonisti il mare e la vita che vi gravita intorno.
Una mostra che fa discutere e quindi viva, dove attrae l’effetto “rilievo” impresso ad alcuni scatti e lo sguardo è catturato dall’illusione della tridimensionalità, che invoglia a toccare la polaroid per verificare la consistenza dell’immagine.
Ad incuriosire il profano e a muovere la critica dei più esperti sono proprio i particolari effetti pittorici, che scaturiscono dall’applicazione di un insieme di tecniche. Metodi di intervento manuale sul processo di sviluppo fotografico istantaneo, che caratterizzano la Polaroid’Art, ramo della fotografia creativa assorto a forma d’arte negli anni ’70, allorché inserito nello sperimentalismo e nella Pop Art statunitense.

“La passione per la Polaroid”- racconta Anna Fici- “è nella mia vita, piuttosto recente, come d’altra parte la passione per la fotografia in genere. Entrambe nascono da un rapporto importante e di riflessione, scambio critico e di emozioni con Giancarlo Marcocchi, un fotografo cremonese sensibile e ribelle, un tipico soggetto deviante dell’associazionismo fotografico. È a lui che devo la scoperta dell’esercizio della creatività oltre ogni ortodossia”.

Marcocchi dunque il suo mentore?

“Sì. Nel campo della fotografia mi ha insegnato a rivalutare parecchie cose. Tra queste il formato di una fotografia, che deve essere funzionale all’immagine che contiene, quindi una fotografia non necessariamente asservita ai formati standard. Poi se la fotografia è un linguaggio può contenere anche dei dialetti: la Polaroid Art è uno fra questi e come ogni dialetto può esprimere con più forza espressiva ciò che la pulizia della lingua non rende”.

Ma la Polaroid’Art è ancora fotografia o piuttosto sconfina nella pittura?

”Non ha senso porsi domande come la polaroid manipolata è ancora fotografia, perché la risposta è che già il Canaletto fotografava con il pennello utilizzando lo strumento della camera obscura: ciò  a dimostrazione del fatto che le ibridazioni sono insite nella storia della fotografia e che solo attraverso la sperimentazione si va avanti”.

  Perché la scelta del formato originale?

“Il formato originale per due motivi: sia perché nessuna copia sarebbe qualitativamente all’altezza,  sia perché la dimensione costringe ad una visione non veloce, non consumistica delle immagini”.

 Tema centrale della mostra il mare. Quale mare esattamente?

“Nelle foto che qui presento, unite dal tema del mare, espongo tre luoghi che corrispondono a tre momenti della mia progressiva scoperta dei materiali Polaroid e di ciò che con essi si può fare. Nella prima stanza immagini scattate in Olanda, dove mi sono recata nell’estate del 2002 in accompagnamento a dei miei studenti (insegno a Scienze della Comunicazione a Palermo), raccogliendo in quell’occasione immagini in bianco e nero e in Polaroid. Ho affidato al bianco e nero, ancora mai esposto, il racconto dello “sballo” e della trasgressione, che costituiscono tutt’oggi motivo di attrazione verso quel paese. In polaroid ho invece cercato l’identità originaria e sottostante del luogo, oggi un po’ in secondo piano. Un’altra parete è dedicata ad immagini scattate a Pantelleria in quella stessa estate. La seconda stanza contiene invece polaroid realizzate qui a Palermo durante il Mondello World Festival on the Beach 2003, nel cui ambito ho inaspettatamente vinto il primo premio del concorso fotografico annesso. Esse tentano di raccontare il clima di quelle giornate di tarda primavera e il diffuso desiderio dell’estate. Le tecniche sono diverse e ho cercato di renderle coerenti al luogo e ai momenti che stavo raccontando”.

L’appuntamento con “Mare e Dintorni” presso la Libreria del Mare è tutti i giorni, domenica esclusa, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 fino a giovedì 6 novembre 2003.