19 Giugno 2004


 

 

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GOLF

DOPO 64 ANNI RITORNA IL GOLF A PALERMO.
A VILLA AIROLDI PRESENTATO IL VILLA AIROLDI GOLF CLUB

Interrotta dopo la guerra con una lottizzazione dell'area di 30 ettari che occupava il Mondello Golf Club, la storia di questo sport in Sicilia riprende oggi con l'inaugurazione del campo par 11 a 3 buche del Villa Airoldi Golf Club, inserito nel cuore della Favorita a due passi da Mondello e che si prepara a richiamare l'attenzione di migliaia di appassionati. Uno degli storici progetti voluti per Mondello che anche se con notevole ritardo oggi prende nuovamente vita.


di Alessandro Costanzo Matta



19 giugno -
A distanza di 64 anni a Palermo si ritorna a giocare a golf. Sono già più di 100, e il numero sembra destinato a salire, i soci del Villa Airoldi Golf Club, il nuovissimo impianto dedicato allo sport d’oltre Manica, che è stato presentato ieri a Villa Airoldi.
Pubblico delle grandi occasioni, il marchio svizzero degli orologi Bedat & C° come sponsor ed una nutrita compagine istituzionale e sportiva per l’apertura ufficiale del campo, un par 11 a 3 buche, che si sviluppa su un percorso di 680 metri, progettato dall’architetto Luigi Rota Caremoli in un’area situata nella Riserva Orientata di monte Pellegrino ed in parte nel giardino storico di Villa Airoldi.

“Un’area che si inserisce nel piano di riqualificazione urbanistica denominato Prus – ha precisato l’arch. Angelo Agnello – e che ha visto un’ accurata operazione di bonifica che ha fatto piazza pulita di ogni sorta di immondizie, fino alla rimozione di una quindicina di carcasse di auto, per consegnare ai cittadini una zona di rara bellezza e ricca di fascino”.

Il primo link della Sicilia occidentale, come ha ricordato il prof. Umberto La Commare, presidente del Villa Airoldi Golf Club, era ubicato a Mondello nel “piano degli ulivi” lungo il lato sinistro del Viale Regina Margherita in un’area di oltre 30 ettari. Fu costruito nel 1926, quando la Federazione Italiana Golf non era ancora stata  fondata. In Italia negli anni ‘30 gli appassionati dello sport di probabile origine olandese e regolamentato in Scozia nel 1754 erano pochi, ma il campo a 9 buche di Mondello era frequentato dai tanti inglesi che abitavano a Palermo e il golf-professional era mister James, che insegnava ai giovani rampolli palermitani a maneggiare i 14 diversi tipi di mazze, anche se questi, tra ferri, legni e putter, finivano per utilizzarne solo quattro o cinque. Il percorso del link era di 2727 metri con un prato costituito da erbe selezionate e sempre impeccabile, tanto da meravigliare i numerosi turisti in vacanza. Fu così fino al 1940, poi la guerra, un reparto americano che nel ’43  fece del link il proprio accampamento e la successiva lottizzazione a scopo edilizio decretarono la fine del Mondello Golf Club.

Ma il golf ha continuato ad essere uno sport eccezionale ed irresistibile, che impegna corpo e mente, “l’unico gioco che conosco” – diceva il piccolo caddy del film di Redford – “in cui ti puoi dare una penalità da solo, se sei onesto”, una vera palestra di vita che coinvolge attualmente oltre 60 milioni di persone nel mondo.

Così adesso dopo 64 anni a Palermo c’è il Villa Airoldi Golf Club, c’è il maestro Umberto Arziaga e il prato anche qui è curatissimo. La pratica del golf, come già nei paesi anglosassoni, ormai libera della matrice elitaria della prolungata Belle Epoque di Mondello, è pronta a rivolgersi a tutti e in modo particolare ai giovani, mentre la città a poco a poco sembra stia ritrovando il proprio swing naturale, quella vocazione turistica capace di lanciarne un’immagine positiva e vincente fino ai più ambiti green dello scenario nazionale ed internazionale.