1 giugno 2005


 

 

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VELA
GRAVE LUTTO PER LA VELA ITALIANA: SCOMPARSO PASQUALE LANDOLFI 
Un lutto ha colpito la vela italiana con l'improvvisa scomparsa di Pasquale Landolfi, grande figura di armatore di yacht, protagonista assoluto per oltre venti anni della vela d'altura in tutto il mondo.


   

Pasquale Landolfi e "Brava", la sua imbarcazione



di Fabrizio Dalle Nogare

1/6/2005 – Pasquale Landolfi è scomparso ieri mattina a seguito di una crisi cardiaca. Aveva compiuto 76 anni nel febbraio scorso. I funerali si svolgeranno venerdi
nella parrocchia romana dell'Eur, il quartiere dove viveva con la moglie Ianuaria.

Manager di successo, personalità forte, Landolfi ha applicato alla grandissima passione per la vela la sua generosità e i suoi slanci, diventando in oltre 25 anni di attività l'armatore italiano di riferimento nello yachting d'altomare, e non solo per l'enorme numero di successi internazionali con la lunga e fortunata serie delle sue barche chiamate "Brava": l'indimenticabile prima classe, i quattro successivi One Tonner, ILC 40 e l'IMS 50. 

Tra le sue vittorie si segnalano la doppia conquista della One Ton Cup (nel 1989 a Napoli e nel 1992 a Copenaghen); la vittoria del Campionato Mondiale ILC 40 nel 1995 ancora a Copenaghen.

Nello stesso anno ha guidato la squadra italiana alla conquista dell'ambitissima Admiral's Cup 1995, meritandosi alla fine della stagione il titolo di Barca dell'anno attribuito dal prestigioso Royal Ocean Racing Club. L'Admiral's Cup, per il forte valore simbolico del trofeo e per il lungo inseguimento guidato con tenacia e con idee innovative proprio da Landolfi, rappresenta la sua consacrazione a livello mondiale. Negli anni successivi Pasquale ha guidato nuove classi ed è stato presente negli organismi e nelle istituzioni internazionali della vela d'altomare, distinguendosi sempre per le sue idee rivolte al futuro e per superare certi tradizionalismi tipici del mondo dello yachting.

Landolfi si è inoltre aggiudicato per ben 7 volte la Sardinia Cup e ha messo il proprio sigillo al celebre Fastnet, in particolare nell'edizione del 1983. Nell'agosto 2001 in Spagna ha vinto il titolo mondiale IMS 50 con la sua ennesima "Brava" dalla livrea blu, battendo scafi più nuovi e di ultima generazione.

Una delle caratteristiche del suo successo come armatore e project manager
di yacht di vela d'altura è stata la capacità di scovare e riunire grandi talenti a bordo delle sue barche. I suoi equipaggi sono stati sempre un grande esempio per composizione, gestione e armonia tecnica e umana, al punto che i suoi stessi velisti lo definirono "l'armatore perfetto".

La vela italiana e internazionale piangono la scomparsa di un uomo che è stato e resterà un esempio e una guida per tanti armatori e velisti, per la sua passione, la competenza e la generosità nel vivere lo sport della vela fino in fondo, sintetizzato nella grande tenacia con la quale è restato a bordo della sua Brava fino alle ultime regate "lunghe", appeso alle draglie per notti intere per infondere la voglia di battersi e di vincere ai suoi velisti.
"Perdiamo prima di tutto un grande amico, un uomo la cui passione e competenza deve restare d'esempio. Chi lo conosce e chi ne ha seguito i successi sa che è pleonastico parlare solo dei suoi risultati. Non dimenticheremo ciò che Pasquale Landolfi ha rappresentato per tutta la vela, non solo per l'altomare", ha commentato Sergio Gaibisso, presidente della Federvela.

"La vela napoletana deve a Pasquale Landolfi le ultime glorie, specie per la vittoria della One Ton Cup del 1989 - ha aggiunto Gianfranco Busatti, vicepresidente vicario FIV - Ma Landolfi è stato un personaggio a tutto tondo dello sport velico, una figura emblematica e indimenticabile".