28 marzo 2006

 

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è un servizio di Albaria nato nel 1998, per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine
 

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Albaria Magazine
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo
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IL PERSONAGGIO
ROBERTO GUELI TRA PASSIONE E PROFESSIONE
Roberto Gueli, prestigiosa firma del giornalismo sportivo siciliano, si racconta. E ci parla delle sue prime esperienze lavorative, dell’approdo in RAI, del rapporto con il Palermo Calcio, dei libri che ha scritto e del suo modo di intendere e di vivere la professione di giornalista.

 

 

 


 


di Fabrizio Dalle Nogare

“Continuo a vivere la mia professione di giornalista soprattutto come una grande passione, la stessa che avevo da bambino e che mi ha spinto verso questo lavoro”. Parla della sua vita, di sport, di giornalismo Roberto Gueli, che dai microfoni della RAI gli appassionati di sport hanno ormai imparato a riconoscere come una delle più autorevoli voci del giornalismo sportivo siciliano, colui che segue il Palermo, anche come inviato a bordo campo in occasione delle partite.
Lavoro inteso come passione, una passione che risale all’infanzia. “Da bambino ero affascinato dai telegiornali – racconta Gueli – al punto che scrivevo i servizi e fingevo di essere il conduttore di un TG. Quando ho condotto il mio primo telegiornale, ho ripensato a quei momenti”. Lo sport ha da sempre caratterizzato la vita e la carriera di Roberto Gueli, sin dai primi passi nelle televisioni private. “La cosiddetta gavetta è stata fondamentale nella mia crescita professionale. Ricordo con piacere gli inizi, a TeleRegione, sotto l’egida di Guido Monastra, ad appena 18 anni”. Era il settembre del 1987. Fino al 1992 tante esperienze in TV e giornali locali: Telescirocco, Canale 21, Antenna Sicilia, La Sicilia e il Corriere dello Sport, fino all’approdo in RAI. “Durante l’esperienza nel settore nazionale di RaiSport mi sono trovato a lavorare con Bruno Pizzul, Franco Zuccalà, Adriano De Zan, autentici mostri sacri del giornalismo sportivo nazionale. Lì ho capito che avevo realizzato qualcosa di importante – continua Gueli”.
È forte, dopo quasi 20 anni di carriera vissuta prevalentemente nel settore sportivo, il legame di Roberto Gueli con il Palermo Calcio, di cui è anche, da sempre, grande tifoso. “L’ultimo ventennio della storia del Palermo è stato per certi versi straordinario. Dai tempi di Ferrara e Polizzi, quando la squadra giocava in serie C ed era avversata da gravi problemi economici, fino all’avvento di Sensi e Zamparini e la nascita di un Palermo competitivo in serie A e, oggi, anche in Europa. E a proposito di Europa, non posso dimenticare l’esordio in Coppa Uefa, contro l’Anorthosis Famagosta, vissuto a bordo campo”. Al Palermo è anche legato il ricordo di uno scoop giornalistico. “Ero l’unico giornalista presente nell’hotel di Civitavecchia dove fu suggellato l’accordo tra Sensi e Zamparini per la cessione della società”. Non solo calcio, tuttavia, nella carriera di Roberto Gueli, che si è occupato e si occupa anche di pallamano, ginnastica, salto ad ostacoli e tennis, soprattutto su RaiSportSatellite.
Il calcio, però, resta la sua principale passione sportiva, che lo ha impegnato anche dal punto di vista editoriale. Con Roberto Ginex ha, infatti, scritto il libro “Breve storia del grande Palermo”, mentre con Paolo Vannini ha scritto “Palermo. Curiosando tra i rosanero”, un libro denso di avvenimenti e curiosità sul Palermo, suddiviso per argomenti. A Gueli si deve anche la realizzazione del VHS per Rai Trade “I cento anni del Palermo”, per celebrare il centesimo anniversario della società rosanero.
Un ultimo pensiero è riservato alla professione-passione giornalistica e a come è mutata nel tempo. “Oggi vedo troppa burocrazia, troppi paletti. Quando ho iniziato c’era meno formalità, era più immediato ottenere delle informazioni e realizzare un servizio. Il mondo del giornalismo è attraversato da grandi cambiamenti, che coinvolgono anche e soprattutto i giovani che vogliono entrare a farne parte”
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