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 27 novembre 2007


 

 

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Vela: Regate d'Altura
GIOVANNI SOLDINI E PIETRO D’ALÌ VINCONO LA TRANSAT JACQUES VABRE NEI CLASS 40
 



Pietro d'Alì (a sx nella foto) e Giovanni Soldini festeggiano la vittoria (ph: AFP)

Quattromilatrecentoquaranta miglia. Dopo ventidue giorni di navigazione, l'ottava edizione della transoceanica in doppio che ripercorre la "rotta del caffé" da Le Havre, in Francia fino a Salvador

de Bahia ha visto la vittoria incontrastata degli italiani Soldini e d'Alì che, a bordo di Telecom Italia, hanno tagliato per primi il traguardo nella categoria Class 40. Ottime prestazioni, ottima intesa, ottima barca: queste le loro carte vincenti. Ai francesi di ATAO Audio System, giunti con quattro ore di distacco, non è rimasto che inchinarsi.

 


Nei Class 40 sono stati Giovanni Soldini e Pietro d’Alì a tagliare il traguardo della Transatlantica Jacques Vabre per primi. L’arrivo nella notte fra il 25 e il 26 novembre a Salvador de Bahia alle  3:21, ora italiana, dopo 22 giorni, 13 ore, 2 minuti e 22 secondi di navigazione alla velocità media di 8,02 nodi. E con più di quattro ore d’anticipo rispetto al secondo, ATAO Audio System dei francesi Dominic Vittet e Thierry Chabagny.
«E' stata una gran bella regata, molto tecnica, faticosa ma avvincente. Abbiamo lavorato bene, con Pietro ci siamo trovati benissimo: tutto è stato perfetto», racconta Soldini.
In effetti, gli scafi class 40, una delle innovazioni di quest’edizione della Transat, sono barche più rigide, con regole particolari che mettono in mostra, più che in altre barche, l’abilità degli skipper. Strategicamente, la regata è stata molto complessa: prima Capo Verde, poi il Pot au Noir e infine gli Alisei. Gli italiani hanno dimostrato ottime doti intuitive che li hanno portati, ad esempio, a manovre inaspettate e originali – nonché disdegnate dagli altri partecipanti – riuscendo,
per tutte le oltre quattromila miglia della gara, ad amministrare al meglio il grande vantaggio accumulato. Anche la grande intesa fra i due è stata una carta vincente: «Abbiamo sempre preso le decisioni insieme. Parlando, venivano naturali le cose e questo è molto bello – dice d’Alì -. Abbiamo un approccio molto simile per il mare e questo ci ha aiutato. Siamo parecchio istintivi, anche se con caratteristiche diverse».
Determinante, comunque, la barca: costruito in pochi mesi, Telecom Italia ha dimostrato di essere uno scafo essenziale, resistente e veloce.
Il resto della flotta è abbastanza compatta e gli arrivi si susseguiranno nelle prossime ore: a completare il podio dovrebbe essere Chocolats Monbana, di Damien Grimont e Erwan Le Roux, seguito da 10 miglia da Appart City (Yvan Noblet e Patrick Morvan).
Vicinissimo all'arrivo Great American III di Mike Birch e Rich Wilson, ultimo monoscafo di 60 piedi in gara, mentre restano in navigazione due trimarani classe 50 Open (Victorinox e DZ energy.com) e 26 Class 40.
 



Sito della regata

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Pietro Calafiore

 


 

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