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Vela: Federvela
IL “BILANCIO DI COLIVICCHI" DEI PRIMI 200 GIORNI DELLA FIV CON A CAPO IL NUOVO PRESIDENTE CARLO
CROCE
7 agosto – Sul suo blog, lamiafedervela.blogspot.com, nato anche con l’intento
di vigilare sul nuovo corso della Fiv, l’ex capo dell’ufficio stampa della Fiv
ha pubblicato un attento “check-up” mettendo a confronto “le ‘promesse’ e i temi
pre-elettorali con le realizzazioni e i passi concreti della dirigenza
federale”. Diciassette punti, dai quali emergono molte stroncature e poche
promozioni

Sopra in un disegno di
Francesco Ardizzone la caricatura di Fabio Colivicchi tratto dall'articolo
di Albaria Magazine pubblicato nel numero di maggio 1994, prima che
ottenesse l'incarico per l'ufficio stampa della Fiv. (PDF) |

Il nuovo presidente
della Fiv Carlo Croce in una foto tratta da una intervista esclusiva
realizzata nel dicembre 2006 e disponibile on line nella sezione VideoNews.
http://www.albaria.com/1pagina/1pagina06/carlo_croce_intervista.htm
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di Dario Prestigiacomo
7 agosto - Lo aveva annunciato e lo
ha fatto. Dalla pagine del suo blog,
lamiafedervela.blogspot.com , nato anche con
l’intento di vigilare sul nuovo corso impresso alla federazione da Carlo Croce,
l’ex capo dell’ufficio stampa della Fiv, Fabio Colivicchi, ha pubblicato il suo
personale bilancio consuntivo dei primi 200 giorni di attività del presidente.
Un breve ma articolato “check-up”, come lo ha definito lui stesso, dove ha
confrontato “le ‘promesse’ e i temi pre-elettorali con le realizzazioni e i
passi concreti della dirigenza federale”, cercando di ridurre al minimo, per
quanto possibile a un “ex” della Fiv, le opinioni. E così procedendo, ha stilato
diciassette punti, dai quali emerge un bilancio non proprio positivo
dell’operato di Croce.
I punti su cui Colivicchi ha maggiormente “bacchettato” il neopresidente sono
stati quelli della trasparenza e dello snellimento burocratico della
federazione, ossia i “cavalli di battaglia” con cui Croce ha cavalcato verso
l’elezione al vertice nazionale. “Nei fatti – scrive Colivicchi – la trasparenza
è rimasta tale: invisibile (..). E’ un fatto che le scelte più significative
(..) sono state prese dal vertice ristretto (presidente e due-tre
collaboratori), senza delibere di consiglio, quindi senza le relative
discussioni, a volte persino con la farsa di una delibera presa a poche ore da
una conferenza stampa”.
Anche per quanto riguarda lo snellimento burocratico, Colivicchi è molto
critico. In questo caso, lo snellimento c’è stato, soprattutto nei gruppi di
lavoro, ma per l’ex capo della comunicazione Fiv i rischi per la macchina
organizzativa della federazione derivanti dalla riduzione degli incarichi
supererebbero i vantaggi economici e procedurali ottenuti in questo modo. “La
voglia di alleggerire i compiti centro per la verità si è vista, ma con esiti
ancora tutti da verificare – scrive - Non è stato ancora detto con chiarezza
quali sono le ‘poche’ cose che la FIV dovrebbe fare. E i protocolli con
Assonautica e LNI fanno temere la visione di una FIV concentrata sullo sport di
vertice. La sensazione, come in numerose altre occasioni, è che i nuovi vertici
federali abbiano la tendenza a procedere per ‘encicliche’, trasferendo dogmi
(come tali non soggetti a discussioni) alla base che si presume
accondiscendente”. Inoltre, scrive sempre Colivicchi a proposito della decisione
di Croce di rendere il Consiglio federale uno strumento agile, senza riunioni
costose di giorni, “il CF è talmente agile che si è riunito solo tre volte, due
delle quali con velocità da gran premio (..) In compenso si sono contate
numerose riunioni informali, trasversali, spontanee, autoconvocate, su svariati
temi specifici, in particolare per il famoso progetto Under 16. Risultato: il
Consiglio sembra spaesato, privo di una road-map, di responsabilità chiare, come
il Consiglio di Presidenza”.
Le bocciature non finiscono qui. Anche sul prestigio internazionale della Fiv
che Croce ha più volte citato come obiettivo da raggiungere, Colivicchi non
lesina stroncature: “ Dopo 6 mesi la Nuova FIV brilla per la sua assenza di
comunicazioni e rapporti con l’ISAF (l’organismo che governa la vela mondiale,
ndr), i delegati italiani sono diminuiti e della loro attività non è dato
sapere”. Parole dure, che accompagnano anche il “bilancio” della preparazione
olimpica (“ora è cambiata poco, nei nomi e nei programmi”, scrive Colivicchi), i
progetti per il potenziamento delle Zone, i rapporti con la base e il
coinvolgimento delle strutture territoriali. Non poteva, poi, mancare una dura
critica alla gestione della comunicazione, ossia al settore cui Colivicchi si è
dedicato per diversi anni, prima di venire messo alla porta proprio con
l’insediamento di Croce alla presidenza della Fiv. “A parte i bravi
professionisti incaricati – premette Colivicchi - in tema di comunicazione è
avvenuto il contrario di quanto vagheggiato da Croce. Questo fa temere anche per
la riuscita della campagna d’autunno nella ricerca di sponsor, per la quale
facciamo tutti il tifo”.
Ovviamente, il sospetto che dietro le critiche di Colivicchi vi sia l’astio di
chi ha dovuto abbandonare una federazione che sentiva ormai come una seconda
casa è più che lecito. Anzi, proprio questa posizione rischia di prestare il
fianco a una “contro-bocciatura” delle bocciature dell’ex responsabile della
comunicazione della Fiv. Il quale, va detto, non ha mancato di rilevare nel suo
bilancio degli aspetti positivi in questo primo scorcio di presidenza Croce. “ I
passi avanti sono stati molti”, dice, ad esempio, a proposito delle linee guida
del progetto Under 16, nato per migliorare il settore giovanile.
Certo, le promozioni sono di gran lunga inferiori alle critiche. Ma ad ogni modo
Colivicchi sembra voler portare avanti delle “critiche costruttive”, nel nome
del suo spassionato amore per la federazione. E per questo non dimentica di
lanciare dei messaggi d’augurio al nuovo presidente, pur con una vena di
sarcasmo e scetticismo che fa fatica a nascondere. Come quando, a proposito
delle relazioni esterne della Fiv, scrive: “In questi mesi (..) di partner e di
amici non se ne sono visti (se non per la Volvo Ocean Race, a quanto pare), ma
diamo tempo al tempo. Sono – sinceramente - sicuro che in questo campo Carlo
Croce abbia le capacità e le conoscenze per riuscire al massimo. Saranno
“partnership del presidente”, ma già dal prossimo autunno (la stagione in cui le
aziende scelgono le proprie strategie) dovranno esserci delle novità importanti.
Io dico Forza Carlo!”.
Per leggere il documento di Colivicchi:
http://lamiafedervela.blogspot.com |