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Prima Pagina è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

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Da  La Repubblica   del 10 marzo 2002
 

Una carettacaretta approda a Mondello
 

LUIGI LUZZIO

Annaspava al largo di Mondello con un amo da pescespada conficcato nella bocca. Protagonista della vicenda una tartaruga carettacaretta di venticinque chili, che ieri mattina è stata salvata da un gruppo di pescatori che stava facendo rientro nel porticciolo della borgata marinara. Una presenza insolita che ha subito attirato l'attenzione degli occupanti del piccolo peschereccio, i quali, dopo averla tirata a bordo, hanno spinto i motori a manetta per raggiungere la riva. Una volta in porto, hanno lanciato l'allarme. I primi a rispondere sono stati alcuni vigili urbani che pattugliavano le strade della borgata marinara, subito dopo sono intervenuti anche gli uomini della Capitaneria di porto della sezione distaccata di Mondello, che si sono occupati di consegnare la tartaruga ai veterinari del centro cetacei di Palermo che si occuperanno di curare e rimettere in libertà l'animale.
Quasi un segnale per l'iniziativa che Legambiente lancia a Mondello per sabato prossimo. Mano nella mano, da Valdesi fino al paese. Una catena umana per esprimere la volontà dei palermitani di riappropriarsi della spiaggia. «La nostra protesta - spiega Giuseppe Messina, segretario regionale del gruppo ambientalista - ha come obiettivo l'opposizione ai programmi della Regione e del Comune sulla gestione della spiaggia di Mondello. In una norma della Finanziaria regionale è prevista la vendita di spazi di costa ai titolari di concessioni, mentre il Comune vorrebbe affidare la cura e la gestione della spiaggia ai titolari delle strutture alberghiere».
Una privatizzazione che, secondo Legambiente, creerebbe non pochi problemi a quanti scelgono di frequentare la spiaggia senza sottoscrivere abbonamenti stagionali oppure senza essere clienti di alberghi o residence. «Sarebbe opportuno - dice Messina - che i politici scegliessero di governare il territorio sfruttando le risorse naturali che già esistono lungo la costa palermitana, come le oasi e le riserve. In questo modo si valorizzerebbe il territorio dal punto di vista del turismo senza creare alcun tipo di difficoltà a quanti vogliono goderne liberamente».
Un aumento di quotazione al quale, secondo Legambiente, influirebbero in modo positivo anche una pedonalizzazione della passeggiata sul lungomare, la garanzia da parte dell'amministrazione municipale di impianti balneari idonei e l'apertura, anche in periodo non estivo, dei varchi d'accesso alla spiaggia. Un punto, quest'ultimo, verso il quale Giuseppe Messina non manca di manifestare il suo dubbio: «Non capisco perché, se la concessione per la gestione della spiaggia è stagionale, in primavera i varchi debbano essere chiusi. In questo modo si impedisce ai palermitani di usare la spiaggia come luogo di ritrovo».