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Da  La Repubblica   del 21 febbraio 2002

Intoppi burocratici fermano i lavori per gli allacciamenti l'allarme Mondello, stagione a rischio un'altra estate senza fogne

Sembra proprio non avere fine il tormentone della condotta fognaria di Mondello. Dopo cinque anni di lavoro e 10 milioni di euro di investimento, oggi c'è una sola certezza: i lavori non termineranno in tempo per la stagione balneare e quest'estate dovranno sospesi per poi riprendere in autunno. Per di più ora intoppi burocratici e ritardi amministrativi si intrecciano con le preoccupazioni dei lavoratori della cooperativa Iter che rischiano il licenziamento (anzi, nove sono già stati mandati a casa e per altri venti si annuncia una lettera di licenziamento nel giro di una ventina di giorni). A temere di perdere il posto sono in totale 120 persone. E intanto il subcommissario Silvia Coscienza, che ha seguito a lungo la vicenda e che oggi è stata in gran parte esautorata dal vicecommissario Felice Crosta nominato dal presidente Cuffaro, è preoccupata e parla di «paralisi, di ritorno indietro, a prima del 2000».
La cooperativa Iter ha avuto in affidamento due appalti, quello assegnato dal Comune per la condotta fognaria e quello della struttura commissariale per la tutela dei corpi idrici che riguarda una parte degli allacciamenti. «Abbiamo terminato quest'ultima opera - dice Luigi Colombo della Iter - e anche se ancora non abbiamo visto il milione e mezzo di euro di compenso abbiamo pagato regolarmente gli operai. Il punto è che avendo terminato l'appalto ci vediamo costretti a licenziare gli operai. E tra meno di un mese avremo completato anche i lavori relativi alla condotta fognaria, per lo meno quei lavori che siamo stati messi in condizione di fare».
Per quanto riguarda la condotta, infatti, i lavori sono andati avanti in questi mesi molto velocemente ma ci sono alcuni intoppi che rischiano di obbligare a uno stop forzato. Per circa sei chilometri di fognatura si presenta il problema di privati che non concedono l'autorizzazione a utilizzare i propri terreni e per cui quindi si dovrà ricorrere all'esproprio. Altri cinquesei chilometri di rete sono stati sospesi perché è necessario togliere altri servizi per far posto alle tubature fognarie. E poi c'è quello che sembra il problema principale: occorre una perizia di variante per togliere dall'appalto originario la condotta per le acque bianche, che si è scoperto non eseguibile, e per inserire invece l'indispensabile potenziamento dell'impianto di sollevamento dei reflui.
«Gli allacciamenti dei privati - spiega Felice Crosta - non sono terminati. Stiamo già predisponendo le perizie per quelli mancanti, ma se non viene terminata la condotta e soprattutto non si risolve il problema del sollevamento non si può pensare ai nuovi allacciamenti, il sistema non sarebbe in grado di reggere. L'11 febbraio ho incontrato i responsabili del Comune e mi hanno assicurato che la perizia di variante sarebbe stata pronta in un mese. Se non lo faranno allora ricorrerò ai miei poteri e agirò in sostituzione».
Sull'effettivo completamento della condotta e sui nuovi allacciamenti contano gli operai della Iter: «È vero che i lavori sono stati quasi completati - dice Salvatore Ceraulo della Cgil - ma se ci fosse almeno la prospettiva di nuovi appalti per completare le opere già avviate si potrebbe ricorre alla cassa integrazione che però, appunto, richiede che ci sia una ripresa di attività nell'arco di 13 settimane».
L'assessore Lorenzo Ceraulo, che ha anche la delega ai Lavori pubblici, getta acqua sul fuoco: «Non ci sono problemi particolari. ho avuto una riunione con i tecnici e mi hanno assicurato che tutto procede secondo i piani. Risolveremo gli intoppi e completeremo l'opera nei tempi previsti. Purtroppo, è vero, non sarà possibile avere tutto pronto già per questa stagione balneare».