20 gennaio 2005


 

 

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MONDELLO NEWS
LA SPIAGGIA DI MONDELLO APPRODA IN SENATO CON INFORMAZIONI INCOMPLETE
BOTTA E RISPOSTA  TRA I SENATORI D'ALI' E CINZIA DATO


Antonio D'Alì


Cinzia Dato

Dopo oltre due anni e mezzo il sottosegretario agli Interni Antonio D'Alì risponde all'interrogazione parlamentare della senatrice Cinzia Dato, in merito alla realtà della più nota spiaggia siciliana, ignorando i recenti risvolti. E che a ragione  sono stati oggetto di attenzione di interrogazioni da parte dell'onorevole Simona Vicari del Parlamento Siciliana, Davide Faraone consigliere comunale a Palermo e tanti altri. Nessuno sembrerebbe infatti avere informato D'Alì di come il problema legato alla spiaggia di Mondello negli ultimi tre anni abbia subito radicali mutamenti come la sentenza del TAR sull'illegittimità della concessione rilasciata all'Immobiliare Italo-Belga e l'abbattimento della cancellata abusiva esempi dell'operatività di vari organi dello Stato interessati al problema Mondello.
 

di Kristian Guttadauro

20/1/2005 - Sul Giornale di Sicilia del 18 gennaio 2005 è apparso l'ennesimo articolo su Mondello.
Oggetto dello stesso, un "Botta e risposta" tra la senatrice della Margherita, Cinzia Dato, che con un'interrogazione parlamentare de 28 maggio 2002, anche in riferimento agli articoli apparsi sul Corriere della Sera, lamentava già l'esistenza di una cancellata che recinge il lungomare e la gestione privata sulla spiaggia, e la risposta scritta del sottosegretario agli interni, Antonio D'Alì, in data 24 dicembre 2004.
La replica del sottosegretario è quanto mai singolare, dimostrando una disconoscenza degli ultimi risvolti relativi alla questione e che hanno visto le istituzioni locali interessarsi fattivamente del problema sollevato da semplici cittadini, dalla stampa regionale e nazionale, ed ignorando che la sistemazione di varie irregolarità inerenti la spiaggia è tutt’ora in corso. Dopo l’abbattimento della cancellata è infatti poi arrivata anche la sentenza n.1125/04R emessa il 5 febbraio 2004 dal TAR Sicilia che ha dichiarato illegittima la concessione rilasciata a privati. Una decisione che bacchetta sonoramente l'operato di istituzioni pubbliche quali Capitaneria di Porto e Assessorato regionale Territorio e Ambiente riconoscendo valido il ricorso presentato nel 1990 dal Comune di Palermo in riguardo alla concessione rilasciata alla Immobiliare Italo Belga.
L’interessante opinione di un nostro lettore evidenzia l'anomalia delle disinformazioni dando spunto per fare le dovute precisazioni da cittadini e da organo di stampa d’informazione su Mondello.

L'esame del lettore è quanto mai preciso:  “Gentile Albaria,
Sfogliando il Giornale di Sicilia del 18 gennaio 2005 sono stato molto colpito da un articolo uscito sull'ormai annoso affair-spiaggia di Mondello che dimostra - a mio parere - quanto la disinformazione oggi sia dilagante e colpisca anche non so se in buona o malafede gli esponenti della politica che dovrebbero forse fare un po' di più invece di parlare soltanto. Soprattutto quando non conoscono bene ciò di cui parlano...
Il sottosegretario agli interni Antonio D'Alì, nell'articolo sopracitato risponde ad un'interrogazione parlamentare di una senatrice del Molise, Cinzia Dato, che lamentava la situazione paradossale della spiaggia di Mondello: la cancellata, il monopolio delle cabine dell'Immobiliare Italo Belga.
Il sig. D'Alì ha risposto, secondo me, in modo strano all'interessante questione sollevata.. Infatti parlando della cancellata (messa da parte fino al 15 aprile quando torna a recingere il lungomare fino al 30 ottobre, effettivamente secondo il nuovo accordo tra Comune di Palermo e Immobiliare), ma soprattutto della concessione sulla spiaggia, dimostra di non conoscere appieno la reale situazione che come i giornali ed anche il vostro sito hanno denunciato rivela che una sentenza del TAR della Sicilia ha riconosciuto illegittima la concessione, e non può quindi - in qualità di esponente del governo - commettere il grossolano errore di parlare in Senato di una situazione che di legittimo non ha proprio più nulla oggi, dimostrando allora di non conoscere bene il caso Mondello. Infatti già da novembre sia sul vostro sito, sia sul Giornale di Sicilia e sulla Repubblica è stata denunciata l'anomalia e data finalmente voce ad una sentenza che riapre completamente i giochi e quindi non si può più parlare oggi di "nuova concessione" o "questione del canone". Non penso che Palermo si trovi agli antipodi rispetto a Roma. Non c'è neanche un'ora di aereo. Possibile che in Senato non arrivino neanche i giornali?”  

Si può anche aggiungere - fatto che il nostro amico non sa, così come tanti altri come lui - che la risposta del sottosegretario Antonio D'Alì si riferiva in primis ad una interrogazione scritta della senatrice Cinzia Dato, eletta in Molise, presentata nel maggio 2002.
Faceva sapere, infatti, la senatrice:
"E' un grave danno per l'economia e lo sviluppo della Sicilia, che lo sfruttamento di un'area così strategica dal punto di vista turistico sia concessa da sempre alla stessa società senza trasparenti gare d'appalto e senza un effettivo ritorno economico per la Regione".
Abbiamo usato prima il verbo all'imperfetto ("riferiva") perchè la risposta di D'Alì non è infatti di questi ultimi giorni, bensì del 20 dicembre 2004.
Appare già paradossale come ad un'interpellanza simile possa essere data una risposta solo due anni dopo, ma tralasciando questo aspetto della vicenda, risulta ancora più anomalo che oggi D'Alì possa pubblicamente dire - per esempio - che "in sede di rinnovo della concessione, si è proceduto alla pubblicazione della relativa domanda nell'albo del Comune di Palermo e nella Gazzetta Ufficiale della Regione, senza che sia pervenuta alcuna opposizione nè richiesta di concessione in concorso con quella società (la Italo-Belga, ndr)", dimenticando del tutto quanto clamore abbia suscitato la comparsa della notizia relativa alla sentenza del TAR della Sicilia che riconosce illegittima la concessione stessa, figlia di procedure irregolari e di cui noi abbiamo chiaramente parlato nell'articolo dell'11 novembre il cui titolo evidenziava due enormi punti interrogativi seguiti da un dato di fatto estremamente grave: "VIZIO DI FORMA? ECCESSO DI POTERE?... ILLEGITTIMA LA CONCESSIONE SULLA SPIAGGIA DI MONDELLO".
Nessuno dunque si è premurato - vogliamo pensare - di informare il sottosegretario, del lavoro svolto dalle istituzioni cittadine e regionali nel momento in cui si è apprestato a preparare la risposta scritta per la senatrice della Margherita, non considerando che la situazione è alquanto mutata e che oggi si aprono scenari davvero importanti per il futuro della spiaggia di Mondello.
Verba volant, scripta manent e così rimarrà la risposta scritta di D'Alì insieme alla sentenza del TAR ed a tutti i documenti relativi a questa vicenda spinosa, come quelli che attestano, per esempio, che proprio nello stesso giorno (30 gennaio 1990) in cui la Capitaneria di Porto richiedeva al Comune di Palermo il parere favorevole per il rilascio della nuova concessione, quest'ultimo ricorreva al TAR perchè la propria richiesta di gestione della spiaggia era stata invece letteralmente ignorata dagli enti preposti (fra i quali proprio la Capitaneria).
Pertanto sembra proprio inopportuno dichiarare che non c'erano state altre richieste "in concorso" con quella dell'Immobiliare Italo-Belga.
Nella sua risposta scritta, il sottosegretario ha anche tenuto a precisare che l'Italo-Belga "si è impegnata a ristrutturare il Charleston e a ripulire giornalmente il litorale di Mondello, i varchi pubblici e a provvedere alla cura del verde".
Il Charleston è un noto ristorante sullo stabilimento in muratura (quello da ristrutturare che unitamente alla spiaggia di Mondello è stato dato in concessione a privati con un importo di poco inferiore a 10.000 euro…), il verde del lungomare e la spiaggia restano invece enormemente carenti di quella attenzione di cui necessita un luogo pubblico che si trova dentro la città di Palermo.
E’ così forte la distanza tra quanto dichiarato da D’Alì e quanto realmente avvenuto negli ultimi mesi. Una nuova realtà che non è invece sfuggita a molti esponenti di differenti schieramenti della politica regionale e nazionale fra i quali Simona Vicari e Davide Faraone. Un problema, quello di Mondello, che una volta di più ribadisce con gli interessi in gioco siano assolutamente trasversali e lontani da ogni ideologia o bandiera politica perchè interessi legittimi dell'intera collettività, non solo palermitana ma finanche nazionale e non solo.
Evidentemente l senatore D'Alì ha ricevuto informazioni "obsolete" che vanificano l'impegno profuso da tanti, svilendo peraltro senza alcun motivo l'operato dell'attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Diego Cammarata che ha dimostrato grande sensibilità verso l'affair Mondello, ottenendo sul campo clamorosi ed eclatanti risultati come lo storico "abbattimento" della cancellata.
Un'informazione talmente lacunosa e proveniente da fonti "autorevoli" come un sottosegretario del Ministero degli Interni, rischiano oggi di confondere l'opinione pubblica.
Questi sono i fatti.